Interruzione degli studi clinici con Fedratinib a causa del possibile presentarsi di encefalopatia di Wernicke


La Società farmaceutica Sanofi ha interrotto le sperimentazioni cliniche riguardo a Fedratinib su indicazione dell'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ).

Una percentuale significativa di pazienti è stata colpita da encefalopatia di Wernicke che si sviluppa, di solito, con vomito, nistagmo, paralisi dei muscoli retti esterni che determina oftalmoplegia unilaterale / bilaterale, febbre, atassia e progressivo decadimento delle facoltà mentali che può giungere a tale gravità da determinare coma e morte.

Fedratinib è un nuovo inibitore sperimentale di JAK2 che si trovava in fase III di sviluppo clinico per il trattamento dei tre principali tipi di neoplasie mieloproliferative: mielofibrosi primaria, policitemia vera e trombocitemia essenziale.

Lo studio di fase III, JAKARTA, aveva raggiunto l'endpoint primario. Lo studio stava valutando l’inibitore selettivo di JAK2 per le mielofibrosi, e aveva raggiunto l'endpoint primario in entrambi i gruppi di studio trattati con dosaggi diversi del farmaco, mostrando una riduzione del 35% del volume della milza.
In accordo con i dati riportati in studi precedenti, gli eventi avversi più comuni erano stati: anemia, diarrea, nausea e vomito.

Il normale funzionamento della via JAK/STAT è la chiave per lo sviluppo delle cellule del sangue. L'alterazione della via JAK/STAT è associata allo sviluppo di mielofibrosi e di altre neoplasie mieloproliferative correlate, come la policitemia vera e la trombocitemia essenziale, dovute a mutazioni nei geni JAK2 e MPL ( in particolare JAK2V617F e MPLW515L ).
Inoltre, fino al 50% dei pazienti con mielofibrosi non presentano mutazioni a carico dei geni che codificano per JAK2 o MPL. ( Xagena_2013 )

Fonte: Sanofi, 2013

Xagena_Medicina_2013