Zydelig per leucemia linfatica cronica e per due tipi di linfoma non-Hodgkin indolente


Sono stati presentati i risultati del follow-up a lungo termine degli studi registrativi che hanno descritto la durata della risposta, la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) e il profilo di sicurezza di Idelalisib ( Zydelig ) nei pazienti con leucemia linfatica cronica ( LLC ) e da due tipi di linfoma non-Hodgkin indolente ( LNHi ).

Idelalisib è un inibitore orale dell’isoforma delta della fosfoinositide-3-chinasi ( PI3K ), una proteina che svolge un ruolo nell’attivazione, proliferazione e vitalità delle cellule B, una componente fondamentale del sistema immunitario.
Il pathway dell’isoforma delta della PI3K è attiva in molte leucemie e linfomi a cellule B e, inibendo la proteina, Idelalisib blocca diverse vie di segnalazione cellulare che stimolano la vitalità delle cellule B.

Nell'Unione Europea, Idelalisib è indicato in combinazione con Rituximab ( MabThera ) per il trattamento di pazienti adulti affetti da leucemia linfatica cronica che hanno ricevuto almeno una precedente terapia, oppure come trattamento di prima linea in presenza di delezione 17p o di mutazione del gene TP53 in pazienti non-idonei alla chemio-immunoterapia.
Idelalisib è stato anche approvato come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con linfoma follicolare refrattario e due linee di trattamento precedenti.

A luglio 2014 Idelalisib è stato approvato con procedura accelerata dalla Agenzia regolatoria degli Stati Uniti ( US Food and Drug Administration; FDA ) come monoterapia per i pazienti con linfoma follicolare o linfoma a piccoli linfociti ( SLL ) recidivante che hanno ricevuto almeno due precedenti terapie sistemiche, ed è stato approvato in combinazione con Rituximab per i pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante per i quali il solo Rituximab sarebbe considerato una terapia appropriata, a causa della presenza di comorbilità.

A settembre 2014 la Commissione europea ha approvato Idelalisib come monoterapia nei pazienti con linfoma follicolare refrattario a due precedenti linee di trattamento; in combinazione con Rituximab, per i pazienti con leucemia linfatica cronica che hanno ricevuto almeno una precedente terapia e in pazienti che presentano delezione 17p o di mutazione del gene TP53 e che non sono idonei a ricevere la chemio-immunoterapia.

Il linfoma non-Hodgkin indolente e la leucemia linfatica cronica sono neoplasie ematologiche incurabili a crescita lenta, che insorgono tipicamente in soggetti anziani e possono determinare complicanze potenzialmente letali, come anemia, gravi infezioni e compromissione del midollo osseo.
In seguito alla iniziale chemio-immunoterapia, la recidiva è piuttosto comune. Molti pazienti con malattia recidivante non sono in grado di tollerare ulteriori trattamenti chemioterapici con conseguente limitazione delle opzioni terapeutiche.

Linfomi non-Hodgkin indolenti: Studio101-09

Lo studio di fase II 101-09, a singolo braccio, ha valutato Idelalisib in monoterapia in 125 pazienti con linfomi non-Hodgkin indolenti, precedentemente trattati ma refrattari sia a Rituximab sia alla chemioterapia contenente un agente alchilante, una popolazione di pazienti che dispone di poche o nessuna opzione terapeutica.

Secondo le analisi ad interim dei dati del giugno 2014, 72 pazienti ( 58% ) hanno risposto alla terapia, inclusi 12 ( 10% ) che hanno ottenuto una risposta completa, con un aumento rispetto alle 7 ( 6% ) risposte complete riportate inizialmente e pubblicate su The New England Journal of Medicine ( NEJM ).
Alla più recente analisi ad interim dei dati, la durata mediana della risposta per tutti i pazienti è stata pari a 12.5 mesi.
La durata mediana della risposta tra i pazienti nei sottogruppi linfoma follicolare ( n = 40 ) e linfoma linfocitico a piccole cellule B ( n = 17 ) è stata rispettivamente pari a 10.8 e 12.5 mesi.

Gli eventi avversi di grado 3 o superiore insorti più comunemente tra tutti i pazienti sono stati: diarrea o colite ( 19% ) e polmonite ( 12% ).
Nel 14% dei pazienti si sono verificati aumenti delle transaminasi di grado 3 o superiore.

Leucemia linfatica cronica: Studio 116

Lo studio 116 è uno studio randomizzato e controllato con placebo che ha valutato Idelalisib più Rituximab rispetto a Rituximab in monoterapia in 220 pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante che non erano in grado di tollerare la chemioterapia standard.

I pazienti arruolati in questo studio sono stati ritenuti idonei a continuare a ricevere la terapia con Idelalisib in uno studio di estensione in aperto ( studio 117 ).

I risultati dello studio primario e di quello di estensione hanno dimostrato che tra i 110 pazienti randomizzati a ricevere Idelalisib più Rituximab, la sopravvivenza mediana senza progressione è stata raggiunta, ed è pari a 19.4 mesi.

Nello studio 116/117 gli eventi avversi di grado 3 o superiore insorti più comunemente nei pazienti trattati con Idelalisib più Rituximab sono stati diarrea o colite ( 16% ) e polmonite interstiziale ( 13% ).
Nel 6% dei pazienti si sono verificati aumenti delle transaminasi di grado 3 o maggiore entro le prime 12 settimane di trattamento, in genere asintomatici e reversibili all’atto dell’interruzione del medicinale. ( Xagena_2015 )

Fonte: Gilead, 2015

Xagena_Medicina_2015