L’intensificazione della terapia di induzione con Daunorubicina ad alto dosaggio migliora la sopravvivenza generale nella leucemia mieloide acuta


Nei giovani adulti con leucemia mieloide acuta, l'intensificazione della dose di antraciclina durante la terapia di induzione ha migliorato il tasso di remissione completa ma non quello di sopravvivenza generale.

Un gruppo di Ricercatori statunitensi ha valutato l'uso di Citarabina ( Aractyn ) più dose standard o alta dose di Daunorubicina ( Daunoblastina ) come terapia di induzione, seguita da terapia di consolidamento intensiva, nell'induzione di remissione completa per migliorare la sopravvivenza generale.

In uno studio randomizzato di fase III, 657 pazienti di età compresa tra 17 e 60 anni, affetti da leucemia mieloide acuta non-trattata, sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere 3 dosi giornaliere di Daunorubicina a una dose standard ( 45 mg per metro quadro di superficie corporea ) o alta dose ( 100 mg per metro quadro ) in infusione endovenosa continua.

Ai pazienti che avevano mostrato remissione completa è stato offerto un trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o alta dose di Citarabina, con o senza una singola dose di anticorpo monoclonale Gemtuzumab Ozogamicin ( Mylotarg ), seguita da trapianto autologo di cellule staminali.

L'endpoint primario era la sopravvivenza generale.

Nell'analisi intention-to-treat, l'alta dose di Daunorubicina rispetto alla dose standard del farmaco ha portato a un maggior tasso di remissione completa ( 70.6% vs. 57.3%, P<0.001 ) e ha migliorato la sopravvivenza generale ( valore mediano 23.7 vs. 15.7 mesi; P=0.003 ).

I tassi di eventi avversi gravi sono risultati simili nei due gruppi.

Il periodo osservazionale mediano è stato di 25.2 mesi.

In conclusione, nei giovani adulti con leucemia mieloide acuta, l'intensificazione della terapia di induzione con un'alta dose giornaliera di Daunorubicina ha migliorato il tasso di remissione completa e la durata della sopravvivenza generale rispetto alla dose standard. ( Xagena_2009 )

Fernandez HF et al, N Engl J Med 2009; 361:1249-1259



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