Leucemia linfoblastica acuta della linea B: risposta immunofarmacologica alla infusione continua di Blinatumomab
L’anticorpo BiTE bispecifico per CD19/CD3, Blinatumomab, ha mostrato un tasso di risposta molecolare completa dell’80% e una prolungata sopravvivenza libera da leucemia nei pazienti con leucemia linfoblastica acuta della linea B minima residua ( MRD(+) B-ALL ).
In tutti i pazienti di uno studio di fase 2 i linfociti hanno risposto alla infusione continua di Blinatumomab in modo molto simile.
Dopo l’inizio della infusione, la conta delle cellule B è scesa a meno di una cellula B/mcgL entro un periodo medio di 2 giorni, ed è rimasta essenzialmente non rilevabile per tutto il periodo di trattamento.
Di contro, le conte di cellule T in tutti i pazienti sono diminuite a un nadir in meno di 1 giorno e sono tornate al basale entro pochi giorni.
Le cellule T in seguito sono aumentate e in media sono più che raddoppiate rispetto al basale entro 2-3 settimane nel corso della infusione continua di Blinatumomab.
Una percentuale significativa di cellule T CD8(+) e CD4(+) ricomparse esprimeva il marker di attivazione CD69.
Poco dopo l’inizio della infusione, è stato osservato un rilascio transitorio di citochine dominato da IL-10, IL-6 e IFN-gamma, che non si è più manifestato all’inizio del secondo ciclo di trattamento.
Nei pazienti leucemici la risposta dei linfociti a infusione continua di Blinatumomab aiuta a comprendere meglio il meccanismo di azione di questo e altri anticorpi che reclutano le cellule T. ( Xagena_2012 )
Klinger M et al, Blood 2012; 119: 6226-6233
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