Leucemia mieloide acuta: immunoterapia e citochine
Una delle ipotesi più affascinanti della terapia di mantenimento nelle leucemie mieloidi acute è sicuramente quella della immunoterapia con l’utilizzazione di citochine in grado di stimolare il sistema immunitario di un paziente in risposta completa per controllare la malattia residua minima.
Gli studi si sono concentrati soprattutto sulla Interleuchina 2 ( IL2 ) per le sue note capacità di stimolare le funzioni citotossiche dei linfociti T e delle cellule NK.
Un lavoro del 2002 ha dimostrato che in pazienti con leucemia mieloide acuta in risposta completa era fattibile la somministrazione prolungata di basse dosi di IL2 senza particolari tossicità d’organo e con una buona qualità di vita.
Successivamente gli studi randomizzati non sono riusciti a dimostrare una chiara efficacia della Interleuchina 2 nella terapia di mantenimento della leucemia mieloide acuta in risposta completa.
Uno studio di un gruppo italiano su 32 pazienti ha dimostrato un trend di miglioramento della sopravvivenza libera da malattia in favore della Interleuchina 2 a basse dosi rispetto al gruppo di controllo solo in pazienti in risposta completa dopo terapia di salvataggio, ma i successivi studi su più ampie casistiche non hanno dimostrato un reale vantaggio della terapia di mantenimento con Interleuchina 2.
Il CALGB, nel 2008 ha pubblicato uno studio nel quale 163 pazienti affetti da leucemia mieloide acuta in risposta completa e con una età superiore a 60 anni sono stati randomizzati a ricevere una terapia di mantenimento con Interleuchina 2 a basse dosi ( 0.9 x106/m2 al giorno s.c. a cicli di 14 giorni ) o nessuna terapia.
E' stata riportata una tossicità importante ( 65% di piastrinopenia di grado IV e 64% di neutropenia di grado IV ) e nessuna differenza statisticamente significativa della sopravvivenza libera da malattia e della sopravvivenza globale tra il gruppo trattato con Interleuchina 2 e il gruppo di controllo.
In un altro lavoro del 2010, 161 pazienti ( età superiore a 50 anni ) con leucemia mieloide acuta in risposta completa dopo induzione venivano randomizzati a terapia di mantenimento con Interleuchina 2 ( 5 x106/m2 per 5 giorni al mese per 12 cicli ) o a sola osservazione.
La terapia di mantenimento di un anno è stata portata a termine solo dal 27% dei pazienti randomizzati a Interleuchina 2, e comunque il mantenimento con Interleuchina 2 non ha migliorato la sopravvivenza libera da eventi e la sopravvivenza globale.
Anche la meta-analisi pubblicata da Buyse et al. sulla Interleuchina 2 come singolo agente nella terapia di mantenimento della leucemia mieloide acuta valutando diversi fattori come età, sesso, performance status, cariotipo, tempo dall’ottenimento della risposta completa all’inizio del mantenimento, ha confermato che da sola l’ Interleuchina 2 non era in grado di modificare la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza globale. ( xagena_2012 )
Fonte: Seminari di Ematologia Oncologica Numero 3, 2012
Xagena_Medicina_2012