Intensificazione della chemioterapia nel linfoma di Hodgkin in fase iniziale con prognosi sfavorevole
Nei pazienti con linfoma di Hodgkin con prognosi sfavorevole e in fase iniziale, il trattamento di combinazione con 4 cicli di ABVD ( Adriamicina, Bleomicina, Vinblastina e Dacarbazina ) e 30 Gy di radioterapia dell’area coinvolta ( IFRT ) porta a un controllo del tumore nel lungo periodo di circa 80%.
È stato condotto uno studio per cercare di migliorare questi risultati utilizzando un regime chemioterapico più intenso.
Pazienti con nuova diagnosi di linfoma di Hodgkin con prognosi sfavorevole e in fase iniziale sono stati assegnati in maniera casuale a 4 cicli di regime ABVD o a un trattamento intensificato di 2 cicli di BEACOPP ( Bleomicina, Etoposide, Adriamicina, Ciclofosfamide, Vincristina, Procarbazina e Prednisone ) con aumento di dosaggio, seguiti da 2 cicli di ABVD ( 2 + 2 ).
La chemioterapia è stata seguita da 30 Gy di radioterapia dei campi coinvolti in entrambi i bracci.
L’endpoint primario era la libertà dal fallimento del trattamento; quelli secondari includevano la sopravvivenza libera da progressione e la tossicità legata al trattamento.
Con un totale di 1.528 pazienti inclusi nello studio, il regime 2 + 2 ha mostrato una maggiore libertà dal fallimento del trattamento rispetto ai 4 cicli di ABVD ( P inferiore a 0.001; hazard ratio, HR=0.44 ), con una differenza di 7.2% a 5 anni.
La differenza nella sopravvivenza libera da progressione a 5 anni è stata del 6.2%.
È stata osservata una maggiore tossicità legata al trattamento con il regime 2 + 2 che con quello ABVD, ma non sono emerse differenze generali nella mortalità legata al trattamento o nei tumori secondari.
In conclusione, la chemioterapia intensificata con 2 cicli di BEACOPP a dose aumentata, seguita da 2 cicli di ABVD e da radioterapia dei campi coinvolti, migliora in modo significativo il controllo del tumore nei pazienti con linfoma di Hodgkin con prognosi sfavorevole e in fase iniziale. ( Xagena_2012 )
von Tresckow B et al, J Clin Oncol 2012; 30: 907-913
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