Ematotossicità: l'espressione nell'organismo.

A cura di A. Pessina Istituto di Microbiologia Un. Degli Studi Milano

E' noto che molti farmaci (in particolare antineoplastici) e molte sostanze chimiche (compresi gli inquinanti ambientali) sono in grado di produrre effetti tossici sul sistema emopoietico interferendo sia con il numero che con le funzioni delle cellule del sangue. Le cellule in via di maturazione nel midollo osseo e le cellule già mature come eritrociti, leucociti e piastrine che circolano nel torrente sanguigno sono facilmente sottoposte all'effetto di sostanze tossiche a concentrazioni molto maggiori di quelle cui sono esposte le cellule di altri organi e tessuti dell'organismo. Tale esposizione (che può essere di tipo acuto o cronico) può produrre gravi disfunzioni cellulari e arrivare a dare distruzione delle cellule stesse sia in modo diretto che per sinergia con altri meccanismi (per esempio di tipo immunitario). La costante produzione di nuove cellule da parte del midollo osseo è in grado di bilanciare la perdita di quelle mature mantenendo costante il numero di cellule circolanti nel sangue. Quando si instaura un fenomeno cosidetto di ematotossicità questo equilibrio viene rotto ma la capacità proliferativa e differenziativa del midollo osseo (quando non sia essa stessa intaccata) è così elevata che spesso i fenomeni di citopenia acuta sono da considerare come fenomeni transitori. La riduzione per esempio del numero o delle funzioni dei progenitori di una certa linea cellulare presenti nel midollo osseo a seguito di un trattamento farmacologico è molto spesso seguita da una fase di recupero il cui inzio può precedere lo stesso nadir (tempo al quale si ha il massimo di riduzione delle cellule circolanti valutate mediante conteggio nel sangue periferico). Se l'effetto è particolarmente grave o la sua durata eccessiva il midollo osseo può essere incapace di riequilibrare funzioni e numero di cellule e si può giungere anche a gravi e in qualche caso fatali situazioni di aplasia midollare. Questo aspetto è abbastanza serio nel corso della chemioterapia antitumorale e pertanto di notevole importanza conoscere il grado di attività mielosoppressiva di questi farmaci .