Ematotossicità : la valutazione basata su tecniche "in vitro"

A cura di A. Pessina Istituto di Microbiologia Un. Degli Studi Milano

La transitoria diminuzione del numero di progenitori può essere anche facilmente misurata esponendo "in vitro" le cellule emopoietiche a farmaci mielosoppressori che causano una simile riduzione della capacità di sopravvivenza dei progenitori delle varie popolazioni cellulari del midollo osseo. Mediante speciali tests "in vitro" basati su colture di cellule di midollo osseo è possibile valutare l'attività ematotossica sia di farmaci che di altre sostanze prima di verificarla nell'animale e successivamente nell'uomo. Questi tests "in vitro" fanno da ponte con le risposte ottenute dagli esperimenti "in vivo" rivelando come alla esposizione al tossico corrisponda una risposta altamente dinamica.
Essi rappresentano uno strumento tanto più potente ed utile in tossicologia quanto più vengono impiegati stipiti cellulari che sono i reali targets del tossico "in vivo" e quanto più le condizioni e i tempi di esposizione sono congruenti con la situazione "in vivo".