Primo episodio di tromboembolismo venoso non-provocato: il test del D-dimero permette di identificare i pazienti a rischio di recidiva
Lo studio randomizzato PROLONG ha dimostrato che un D-dimero normale, un mese dopo la sospensione della terapia anticoagulante per tromboembolismo venoso non-provocato, è associato a un basso rischio di recidiva tardiva ( 4.4% pazienti/anno ).
Tuttavia, non è noto se il D-dimero cambi successivamente.
L'obiettivo dello studio multicentrico prospettico PROLONG II è stato quello di valutare il D-dimero nel corso del tempo e la sua relazione con le recidive tardive nei pazienti con D-dimero normale un mese dopo la sospensione della terapia anticoagulante per un primo episodio di tromboembolismo venoso non-provocato.
Il D-dimero è stato misurato con un metodo qualitativo ( Clearview Simplify D-dimer; Inverness Medical Professional Diagnostics ).
I pazienti con un normale D-dimero un mese dopo la sospensione dell’anticoagulante hanno ripetuto il test D-dimero ogni 2 mesi per 1 anno.
Il D-dimero è risultato normale nel 68% dei pazienti ( 243 su 355 ) un mese dopo la sospensione della terapia anticoagulante.
I pazienti, in cui il D-dimero è diventato anormale al terzo mese ed è rimasto anormale, hanno poi mostrato un più alto rischio di recidiva ( 7 su 31; 27% pazienti/anno ) rispetto ai pazienti nei quali il D-dimero è rimasto normale nel terzo mese e successivamente ( 4 su 149; 2.9% pazienti/anno; p=0.002 ).
Ripetuti test per il D-dimero dopo sospensione della terapia anticoagulante per un primo episodio di tromboembolismo venoso non-provocato potrebbero aiutare ad adattare la durata del trattamento. ( Xagena_2010 )
Cosmi B et al, Blood 2010; 115: 481-488
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