La somministrazione di G-CSF nei pazienti sottoposti a trapianto di midollo può aumentare il rischio di reazione contro l'ospite


Uno studio, coordinato dal Karoliniska Institute, ha valutato in un'ampia popolazione di pazienti gli effetti del fattore G-CSF dopo trapianto del midollo osseo o di cellule staminali.

Sono stati studiati 1.789 pazienti con leucemia acuta, sottoposti a trapianto di midollo osseo e 434 pazienti che hanno ricevuto cellule staminali da sangue periferico , da parenti con identico HLA.

Il 28% ( n = 501 ) dei pazienti sottoposti a trapianto di midollo, ed il 40% ( n = 175 ) di coloro che hanno ricevuto cellule staminali sono stati trattati con G - CSF nei primi 14 giorni dall'intervento.

Nel gruppo dei pazienti sottoposti a trapianto di midollo, la reazione da trapianto contro l'ospite ( GVDH ) di grado II - IV è stata del 50% contro il 39% del gruppo controllo ( relative risk RR = 1,33; P = 0,007 ).
E' risultata anche aumentata l'incidenza di risposta cronica contro l'ospite ( RR = 1,29; p = 0,03 ).

Il trattamento con G-CSF è risultato associato ad un aumento della mortalità correlata al trapianto ( RR = 1,73; P = 0,00016 ), ad una minore sopravvivenza ( RR = 0,59; p < 0,0001 ) e ad una minore sopravvivenza libera da leucemia ( RR = 0,64; p = 0,0003 ) rispetto al gruppo controllo.

Le somministrazione di G-CSF nei pazienti riceventi cellule staminali non ha prodotto invece alcun effetto. ( Xagena_2004 )

Ringden O et al, J Clin Oncol 2004; 22: 416 - 423




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