Autotrasfusione: quando e perché eseguirla.

A cura di Marina Bestetti

Il "predeposito per autotrasfusione" è una procedura attraverso la quale si dona il sangue a sé stessi, in previsione di un intervento chirurgico particolarmente impegnativo (al cuore, al torace, o alle articolazione).
Innanzitutto viene valutata l'idoneità del paziente al prelievo di sangue, ambulatorialmente o presso day-hospital; quindi viene calcolata la quantità di sangue che dovrà essere predepositata e si pianificano i prelievi. In ogni caso dovranno intercorrere almeno 18-20 giorni tra la prima donazione e l'intervento, ciò per consentire la ricostituzione degli eritrociti sottratti con il prelievo. Con l'autotrasfusione vengono limitati i rischi di trasmissione di agenti virali, non viene indotta la produzione di anticorpi contro le cellule di sangue trasfuso, ed infine consente un risparmio di sangue.
Questa prassi è però riservata ai soli casi ad alto rischio emorragico.