Il test per valutare la mielotossicità "in vitro"

I progenitori più immaturi possono dare origine a cellule del sangue di diversa morfologia e funzione mentre progenitori più maturi hanno un minore potenziale proliferativo e producono cellule di poche o di una sola tipologia: leucociti neutrofili, piastrine, eritrociti, monociti o linfociti. Per ottenere "in vitro" questa proliferazione e maturazione, valutabile come numero di colonie ottenute coltivando progenitori emopoietici (es: granulo-macrofagici(GM-CFU), eritroidi (BFU-E), megacariocitici (CFU-Mk)) in mezzi semisolidi, questi progenitori devono essere opportunamente stimolati con appropriate citochine.
Un test per valutare l'attività tossica di farmaci sulla linea di sviluppo dei leucociti neutrofili è basato sulla valutazione "in vitro" dell'effetto di farmaci sulla produzione di colonie granulo-macrofagiche (CFU-GM). Questo test, usato per molti decenni per studiare la neutropenia farmaco indotta, è divenuto oggi strumento molto interessante così da essere considerato per una sua formale validazione mediante uno studio internazionale supportato dalla Comunità Europea.
La prima fase di questo studio, conclusa da poco, ha dato risultati molto incoraggianti e la ottimizzazione e standardizzazione della procedura ha permesso la prevalidazione di un modello predittivo di fenomeni di granulocitopenia farmaco-indotta.