Decorso naturale di una seconda gravidanza nelle donne con o senza mutazione 20210A della protrombina o del fattore V di Leiden, con esperienza di una precedente interruzione


Studi epidemiologici hanno dimostrato che l’associazione tra interruzione della gravidanza e un sistema di coagulazione iperattivo è maggiore quando l’interruzione di gravidanza avviene in fase avanzata.

La presenza di mutazioni, che inducono una più alta frequenza di interruzione della gravidanza, può spiegare tale correlazione.
In questo caso, il trattamento di queste pazienti con farmaci anticoagulanti, come l’Eparina a basso peso molecolare, potrebbe essere benefico.

La trombofilia è stata recentemente associata ad interruzione della gravidanza, in modo particolare se avviene dopo 12.ma settimana di gestazione.
Sebbene l’esatto meccanismo non sia completamente noto, si ritiene che la trombofilia possa portare a trombosi a livello dei vasi più piccoli della placenta, causando l’interruzione della gravidanza.

Nonostante tali associazioni, resta incerta la prognosi per una seconda gravidanza nelle donne con trombofilia ereditaria e con esperienza di una precedente interruzione della gravidanza in fase tardiva.

Ricercatori dell’Academic Medical Center di Amsterdam, in Olanda, hanno compiuto uno studio di ampie dimensioni con l’obiettivo di determinare la percentuale di nati vivi in una gravidanza successiva ad una gravidanza interrotta nelle pazienti con documentata tromboembolia venosa o aterosclerosi prematura, e con mutazioni del fattore V di Leiden o con mutazione 20210A della protrombina, e nei loro parenti di primo grado.

Sono state analizzate 993 donne con 2.809 gravidanze.
Dopo un’interruzione precoce della prima gravidanza, la percentuale di nati vivi nella seconda gravidanza è stata del 77% nelle donne portatrici di mutazioni genetiche e del 76% nelle donne che non presentavano mutazioni
Tuttavia, dopo un’interruzione tardiva della prima gravidanza, la percentuale di nati vivi nella seconda gravidanza tendeva ad essere inferiore nelle donne portatrici di mutazioni genetiche, rispetto alle non portatrici ( 68% ed 80%, rispettivamente ).

Dallo studio è emerso che l’outcome ( risultato ) di gravidanza nelle donne con mutazione del fattore V di Leiden o con mutazione 20210A della protrombina è simile all’outcome nelle donne senza mutazioni.

Poiché l’Eparina a basso peso molecolare può indurre gravi complicanze ( es. sanguinamento maggiore ), è sconsigliato impiegare tali anticoagulanti al fine di migliorare l’outcome di gravidanza, prima che studi clinici randomizzati e controllati con placebo ne abbiano dimostrato la sicurezza. ( Xagena_2006 )

Fonte: American Society of Hematology ( ASH ) – 48th Annual Meeting, 2006




Link: MedicinaNews.it

Emo2006 Gyne2006