Leucemia mieloide acuta e trattamento con trapianto autologo di cellule staminali del sangue periferico


È stato compiuto uno studio prospettico, randomizzato di fase 3 di valutazione del trapianto autologo di cellule staminali del sangue periferico rispetto alla chemioterapia di consolidamento intensiva in pazienti con nuova diagnosi di leucemia mieloide acuta in remissione completa ( CR1 ).

I pazienti con leucemia mieloide acuta ( 16-60 anni ) in CR1 dopo due cicli di chemioterapia intensiva e che non potevano beneficiare di trapianto allogenico di cellule staminali sono stati randomizzati tra chemioterapia intensiva con Etoposide e Mitoxantrone o trapianto autologo di cellule staminali del sangue periferico dopo alte dosi di Busulfan e Ciclofosfamide.

Tra i pazienti randomizzati ( chemioterapia, n=259; trapianto di cellule staminali, n=258 ), oltre il 90% ha ricevuto il trattamento assegnato.

I due gruppi erano comparabili per quanto riguarda i fattori prognostici.

Il gruppo con trapianto autologo di cellule staminali del sangue periferico ha mostrato un tasso di recidiva marcatamente ridotto ( 58% vs 70%, P=0.02 ) e una migliore sopravvivenza libera da recidiva a 5 anni ( 38% vs 29%, P=0.065, HR=0.82 ) con una mortalità senza recidiva del 4% versus 1% nel gruppo chemioterapia ( P=0.02 ).

La sopravvivenza globale è risultata simile ( 44% vs 41% a 5 anni, P=0.86 ) a causa di maggiori opportunità per il salvataggio con chemioterapia di seconda linea e trapianto di cellule staminali nei pazienti recidivanti nel braccio chemioterapia.

Questo studio ha mostrato un grande vantaggio nella recidiva dal trapianto autologo di cellule staminali del sangue periferico come terapia post-remissione ma sopravvivenza simile perché più pazienti recidivanti nel braccio chemioterapia sono stati recuperati con un trapianto tardivo per una ricaduta. ( Xagena_2011 )

Vellenga E et al, Blood 2011; 118: 6037-6042



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