Iperprolattinemia trattata con agonisti della dopamina: negli uomini non si osserva alcun picco
Esistono pochi dati sull’incidenza e la prevalenza età e sesso specifiche di iperprolattinemia e di prolattinomi idiopatici.
Ricercatori del Leiden University Medical Center in Olanda, hanno compiuto uno studio per valutare l’incidenza e la prevalenza dell’iperprolattinemia trattata con un agonista della dopamina, per età e per sesso.
L’utilizzo dei dati del network PHARMO ha permesso di osservare che l’uso prolungato di basse dosi di agonisti della dopamina è un marcatore affidabile di iperprolattinemia, a condizione che venga escluso l’utilizzo nella malattia di Parkinson e l’interruzione dell’allattamento.
Sono stati identificati 11.314 soggetti con almeno una prescrizione di agonista della dopamina nel periodo 1996-2006; per 1.607 di questi si è pensato che presentassero iperprolattinemia trattata con agonista della dopamina in base ai dati di prescrizione.
La maggioranza dei pazienti era di sesso femminile ( n=1.342; 84% ).
La diagnosi non si è dimostrata corretta solo nel 1.5% di un campione casuale.
Il tasso di incidenza stimato di iperprolattinemia trattata con un agonista della dopamina per le donne è stato di 8.7/100.000 persone-anno e per gli uomini 1.4/100.000 persone-anno.
Il più alto tasso di incidenza è stato riscontrato nelle donne di età compresa tra 25 e 34 anni: 23.9/100.000 persone-anno.
La prevalenza media delle pazienti di sesso femminile trattate è risultata circa 5 volte più elevata ( 93.9/100.000 ) rispetto a quella dei pazienti di sesso maschile ( 19.6/100.000 ).
In conclusione, i tassi di incidenza e prevalenza di iperprolattinemia, trattata con agonisti della dopamina, hanno mostrato una preponderanza generale nelle donne, con il picco più alto in quelle tra 25 e 34 anni d’età.
Negli uomini non è stato osservato alcun picco. ( Xagena_2009 )
Kars M et al, J Clin Endocrinol Metab 2009; 94: 2729-2734
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