Harvoni, combinazione di Ledipasvir e Sofosbuvir, per il trattamento della infezione cronica da virus dell’epatite C negli adulti


Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano ( CHMP ) dell'EMA ( European Medicines Agency ), ha espresso parere positivo per Harvoni, una compressa da assumere una volta al giorno che combina 90 mg dell’inibitore di NS5A Ledipasvir ( LDV ) e 400 mg dell’analogo nucleotidico inibitore della polimerasi Sofosbuvir ( SOF ) per il trattamento della infezione cronica da virus dell’epatite C ( HCV ) negli adulti.

Il parere positivo del CHMP per Harvoni è supportato da dati provenienti da tre studi clinici di fase 3 ( ION-1, ION-2 e ION-3 ). Questi studi hanno valutato 8, 12 o 24 settimane di trattamento con Harvoni, con o senza Ribavirina, in quasi 2000 pazienti con infezione da HCV di genotipo 1 e malattia epatica compensata.
Questi studi hanno incluso pazienti cirrotici e non-cirrotici mai trattati in precedenza per infezione da HCV e pazienti che avevano fallito una precedente terapia con un regime a base di Interferone, ivi inclusi i regimi contenenti un inibitore della proteasi dell’HCV.
Il parere positivo è stato sostenuto anche dai dati preliminari provenienti dallo studio clinico SOLAR-1, condotto su pazienti cirrotici scompensati e pazienti pre- e post-trapianto, dallo studio clinico ELECTRON-2, condotto su pazienti con HCV di genotipo 3, e da studi clinici di fase 2 condotti su pazienti con HCV di genotipo 4.

Ledipasvir è un inibitore dell’HCV diretto contro la proteina HCV NS5A, che è essenziale sia per la replicazione dell’RNA, sia per l’assemblaggio dei virioni HCV. Attualmente non è possibile confermare con metodi biochimici l’inibizione dell’NS5A da parte di ledipasvir, dal momento che NS5A non possiede alcuna funzione enzimatica. Gli studi in vitro di selezione della resistenza e di resistenza crociata indicano che, come modo d’azione, Ledipasvir è diretto contro NS5A.
Sofosbuvir è un inibitore pan-genotipico dell’RNA polimerasi NS5B RNA-dipendente dell’HCV, che è essenziale per la replicazione virale. Sofosbuvir è un profarmaco nucleotidico soggetto a metabolismo intracellulare, che dà origine all’analogo uridinico trifosfato ( GS-461203 ) farmacologicamente attivo, il quale può essere incorporato nell’HCV RNA dalla polimerasi NS5B e fungere da terminatore di catena. GS-461203 ( il metabolita attivo di Sofosbuvir ) non è né un inibitore delle DNA e RNA polimerasi umane, né un inibitore della RNA polimerasi mitocondriale.

Sofosbuvir come singolo agente ha ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio nell’Unione europea il 16 gennaio 2014 con il nome commerciale di Sovaldi.

Circa 9 milioni di europei sono affetti dal virus dell’epatite C, che rappresenta una delle principali cause di tumore epatico e di trapianto di fegato.
In Europa la forma più diffusa di HCV è il genotipo 1, che a livello mondiale rappresenta il 60% delle infezioni. I genotipi 4-6 sono prevalenti in Asia e in Africa. ( Xagena Medicina )

Fonte: Gilead, 2014

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