Bassi dosaggi di Peginterferone alfa-2a non riducono la progressione della malattia nei pazienti con epatite C cronica e fibrosi avanzata


Nei pazienti con epatite C cronica che non hanno mostrato risposta al trattamento antivirale, la malattia potrebbe degenerare in cirrosi, insufficienza epatica, carcinoma epatocellulare, e avere un esito fatale. Non è chiaro se una terapia antivirale possa prevenire la progressione della malattia in questi pazienti.

Un gruppo di Ricercatori dello studio HALT-C ha valutato se la somministrazione di Peginterferone alfa-2a ( Pegasys ) alla dose di 90 microg a settimana per 3.5 anni, rispetto all’assenza di trattamento, in 1.050 pazienti con epatite C cronica e fibrosi in stadio avanzato, che non avevano risposto a una precedente terapia con Peginterferone e Ribavirina ( Copegus ).

I pazienti, stratificati in base allo stadio della fibrosi, ( 622 con fibrosi non-cirrotica e 428 con cirrosi ) sono stati valutati a intervalli di tre mesi e sono stati sottoposti a biopsia epatica 1.5 e 3.5 anni dopo la randomizzazione.

L’end point primario era rappresentato dalla progressione della patologia epatica, identificata come morte, carcinoma epatocellulare, decompensazione epatica o, per i pazienti che presentavano al basale una fibrosi a ponte, un aumento di 2 o più punti nell’indice di Ishak.

I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Peginterferone ( 517 pazienti ) o nessuna terapia ( 533 pazienti ) per 3.5 anni.

I livelli di aminotransferasi, di HCV RNA e i punteggi istologici del quadro necroinfiammatorio sono diminuiti in maniera significativa ( P<.,001 ) con il trattamento attivo, ma non sono state osservate differenze significative tra i gruppi riguardo al tasso delle misure primari ( 34.1% nel gruppo trattato e 33.8% nel gruppo controllo ).

La percentuale di pazienti con almeno un grave evento avverso è stata del 38.6% nel gruppo trattato con PegInterferone alfa-2a e del 31.8% in quello che ha ricevuto il placebo.

In conclusione, la terapia a lungo termine con Peginterferone alfa-2a non riduce la progressione della malattia nei pazienti con epatite C cronica e fibrosi allo stadio avanzato, con o senza cirrosi, che non avevano risposto a un trattamento iniziale con Peginterferone alfa-2a e Ribavirina. ( Xagena_2008 )

Di Bisceglie AM et al, N Engl J Med 2008; 359:2429-2441



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