Pazienti con epatite C cronica non-responder alla terapia con PegInterferone e Ribavirina: la Silibinina è un potente antivirale
La Silibinina per os è ampiamente utilizzata nel trattamento dell’epatite C, ma la sua efficacia non è ben definita.
Il trattamento per via endovenosa ( ev ) permette la somministrazione di più alti dosaggi.
Ricercatori dell’Università di Vienna in Austria, hanno valutato l’efficacia della Silibinina nei pazienti non-responder a una dose piena di PegInterferone e Ribavirina.
In una prima fase, 16 pazienti hanno ricevuto 10 mg/kg/die di Silibinina ev per 7 giorni. In un successivo studio di dose-finding, 20 pazienti sono stati trattati con 5, 10, 15 o 20 mg/kg/die di Silibinina per 14 giorni.
In entrambi i protocolli il PegInterferone alfa-2a e la Ribavirina sono stati iniziati al giorno 8.
Nel primo studio è stato osservato un declino di HCV RNA dopo trattamento per via endovenosa con Silibinina, in media, di 1,32 log ( p<0,001 ), ma i livelli di HCV RNA sono nuovamente aumentati, nonostante il trattamento con Interferone pegilato e Ribavirina dopo l’infusione.
La carica virale si è ridotta in modo dose-dipendente ( calo logaritmico dopo 7 giorni con Silibinina: 0,55 [ 5 mg/kg; n= 3 ], 1,41 [ 10 mg/kg; n= 19 ], 2,11 [ 15 mg/kg; n= 5 ] e 3,02 [ 20 mg/kg; n= 9 ]; p< 0,001 ), e si è ridotta ulteriormente dopo 7 giorni combinando alla Silibinina il PegInterferone e la Ribavirina ( 1,63 [ 5 mg/kg; n= 3 ], 4,16 [ 10 mg/kg; n= 3 ], 3,69 [ 15 mg/kg; n= 5 ], e 4,85 [ 20 mg/kg; n= 9 ]; p< 0,001 ), ed è divenuta non-rilevabile in 7 pazienti dopo trattamento con 15 o 20 mg/kg di Silibinina, alla 12a settimana.
Il trattamento per via endovenosa con Silibinina in monoterapia è stato ben tollerato con solo lievi sintomi gastrointestinali.
Dallo studio è emerso che la Silibinina presenta un significativo effetto antivirale contro il virus dell’epatite C nei pazienti non-responder al trattamento standard. ( Xagena_2008 )
Ferenci P et al, Gastroenterology 2008; 135: 1561-1567
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