Trapianto di fegato e antagonisti del recettore della interleuchina-2
Gli antagonisti del recettore della interleuchina 2 ( IL-2Ra ) vengono spesso usati come terapia di induzione nei pazienti trapiantati di fegato per diminuire il rischio di rigetto acuto pur consentendo la riduzione della terapia immunosoppressiva concomitante.
È stata condotta una revisione sistematica di studi prospettici controllati per verificare l'ipotesi secondo cui l'uso di IL-2Ra è associato a una diminuzione del rigetto acuto e/o a una diminuzione degli effetti collaterali della terapia concomitante.
Sono stati individuati 18 studi ( 13 studi randomizzati e 5 non randomizzati ) hanno soddisfatto i criteri di inclusione ed esclusione.
Il rigetto acuto a 12 mesi o più ha favorito l'impiego di IL-2Ra ( rischio relativo, RR=0.83 ) e anche il rigetto resistente agli steroidi è stato meno frequente nei pazienti trattati con IL-2Ra ( RR=0.66 ).
La perdita dell'organo trapiantato e la morte del paziente non differivano significativamente tra i trattamenti.
I pazienti che hanno ricevuto IL-2Ra in aggiunta alla riduzione o ritardata somministrazione degli inibitori della calcineurina hanno presentato una migliore funzionalità renale ( differenza media del tasso di filtrazione glomerulare stimato: 6.29 mL/min ) e una minore incidenza di disfunzione renale ( RR=0.46 ).
L'impiego di IL-2Ra è stato anche associato a una minore incidenza di diabete mellito post-trapianto, mentre l'incidenza di altri eventi avversi è stata simile.
In conclusione, l'impiego di IL-2Ra è associato a una minore incidenza di rigetto acuto dopo trapianto.
La immunosoppressione concomitante può essere ridotta, evitando gli effetti collaterali a lungo termine della immunosoppressione. ( Xagena_2011 )
Goralczyk AD et al, Hepatology 2011; 54: 541-554
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