Varici esofagee: l'insulino-resistenza è un fattore di rischio nei pazienti con cirrosi da epatite C
I metodi indiretti per predire la presenza di varici esofagee nei pazienti con cirrosi non sono sufficientemente sensibili da poter essere utilizzati in sostituzione dell’endoscopia.
Un gruppo di Ricercatori dell’Università di Palermo ha valutato l’efficacia della misurazione della rigidità epatica con elastografia transitoria e la presenza di resistenza insulinica, un marcatore associato alla progressione della fibrosi, nella predizione non-invasiva dell’ipertensione portale.
Centoquattro pazienti consecutivi con nuova diagnosi di cirrosi da virus dell’epatite C ( HCV ) di stadio Child A sono stati sottoposti a endoscopia gastrointestinale superiore per verificare la presenza delle varici esofagee.
Sono state riscontrate varici esofagee in 63 dei 104 pazienti ( 60% ). In 10 pazienti ( 16% ) le varici erano medio-grandi ( maggiori o uguali a F2 ).
All’analisi multivariata, la presenza di varici esofagee è risultata associata in maniera indipendente a un basso rapporto conta piastrinica / diametro della milza ( OR 0,998 ) e a un alto punteggio HOMA-IR ( OR 1,296 ), ma non con la misura della rigidità del fegato ( OR 1,009 ).
Degno di nota il fatto che 9 pazienti su 10 con varici esofagee medio-grandi abbiano mostrato un rapporto conta piastrinica / milza inferiore a 792 o un HOMA-IR maggiore di 3,5.
L’associazione indipendente tra basso rapporto conta piastrinica / diametro splenico ( OR 0,998 ), alto punteggio HOMA-IR ( OR 1,373 ) e presenza di varici esofagee è stata confermata nel sottogruppo di 77 soggetti senza diabete.
In conclusione, nei pazienti con cirrosi da HCV di classe Child A, due test semplici e facili da eseguire, il rapporto piastrine / milza e la resistenza all’insulina misurata con HOMA-IR, indipendentemente dalla presenza di diabete, sono in grado di predire le varici esofagee, sottolineando il contributo dell’elastografia transitoria. ( Xagena_2009 )
Cammà C et al, Hepatology 2009; 49:195-203
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