Cefalea, rimedi vegetali usati dalla medicina popolare italiana


Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità ( OMS ), la cefalea è tra i disturbi del sistema nervoso più diffusi, con conseguenti gravi problemi di salute e disabilità.

I ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo ( Isafom-Cnr ) e Istituto di scienze neurologiche ( Isn-Cnr ) - si sono interessati all’argomento con uno studio sui rimedi vegetali usati dalla medicina popolare italiana tra il XIX ed il XX secolo.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Ethnopharmacology.

Alla luce delle attuali conoscenze farmacologiche, circa il 79% delle piante utilizzate nel passato presenta metaboliti secondari ( composti organici che non hanno una funzione diretta sulla crescita e lo sviluppo delle piante ) con azione antinfiammatoria e analgesica e comunque in grado di contrastare i meccanismi ritenuti alla base delle principali forme di cefalee.

Componenti organici quali flavonoidi, terpenoidi, fenilpropanoidi sembrano poter bloccare, in vivo, i mediatori chimici coinvolti nell’insorgenza delle cefalee.
Ad esempio, i diterpeni estratti dal girasole, dal sambuco e dall'artemisia agiscono sulle cavie come i FANS ( farmaci antinfiammatori non-steroidei ), che solitamente si assumono contro le cefalee, oltre che per ridurre lo stato infiammatorio in patologie articolari, reumatologiche e muscolo-scheletriche.
Questi metaboliti secondari sono infatti in grado di bloccare la produzione degli enzimi che favoriscono la biosintesi delle prostaglandine, mediatori dell'infiammazione.

È stato anche evidenziato che circa il 42% delle piante utilizzate dalla medicina popolare italiana per la cura della cefalea era già in uso nel periodo tra il V secolo a.C. e il II d.C., come testimoniano Ippocrate, Plinio il Vecchio, Dioscoride, Galeno e Sereno Sammonico.
Lo studio testimonia, dunque, uno straordinario trasferimento di conoscenze empiriche, per circa 2.000 anni. ( Xagena_2018 )

Fonte: CNR - Centro Nazionale Ricerche, 2018

Xagena_Medicina_2018