Sclerosi multipla recidivante: trattamento con Teriflunomide


Un nuovo farmaco, che si somministra per bocca, riduce il tasso di recidiva nei pazienti con sclerosi multipla.

Lo studio ha coinvolto 1.088 persone con sclerosi multipla recidivante-remittente, che sono state suddivise casualmente in tre gruppi.
Due gruppi di pazienti sono stati assegnati ad assumere Teriflunomide ( Aubagio ) in dosi diverse ( 7 e 14 mg/die ). Il terzo gruppo ha assunto invece placebo.

I pazienti hanno assunto il trattamento a cadenza quotidiana per più di 2 anni.
In questo periodo di tempo, entrambi i gruppi trattati con Teriflunomide hanno presentato una riduzione delle recidive del 31% rispetto ai pazienti trattati con placebo.
L’incidenza di gravi effetti collaterali è risultata simile in tutti e tre i gruppi.

I soggetti che hanno preso Teriflunomide avevano una maggiore probabilità di soffrire di alcuni effetti collaterali lievi e di avere alti livelli di un enzima ( alanina aminotransferasi, ALT ) che è indice di danno al fegato.
Il nuovo studio, pubblicato sul The New England Journal of Medicine, ha preso in esame la Teriflunomide, una molecola che è correlata ad un altro farmaco, la Leflunomide ( Arava ).
La Leflunomide è un farmaco già presente sul mercato da diversi anni ed approvato per il trattamento dell'artrite reumatoide.
La Teriflunomide è il prodotto di metabolizzazione della Leflunomide.

Rispetto al placebo, i pazienti trattati con la Teriflunomide hanno presentato: un minor numero di ricadute; un più lento declino funzionale; una minore attività di malattia.
Sono stati riscontrati effetti collaterali lievi, tra cui: nausea; diarrea; diradamento dei capelli.

Poiché il farmaco correlato, Leflunomide, è stato prescritto a migliaia di pazienti negli ultimi dieci anni, i rischi associati a Teriflunomide sono prevedibili e potrebbero essere evitati o ridotti con un’opportuna selezione dei pazienti.

Tuttavia, questo farmaco non rappresenta una svolta terapeutica. I benefici collegati a Teriflunomide in questo studio sono stati modesti.
Le persone trattate con questo nuovo farmaco hanno avuto una probabilità del 30% in meno di andare incontro a un peggioramento rispetto ai pazienti trattati con il placebo.

Inoltre lo studio ha incluso solo i pazienti con sclerosi multipla recidivante. Le persone con questa forma di malattia peggiorano a volte e migliorano in altri momenti.
I ricercatori non hanno incluso la più grave malattia progressiva, che peggiora nel tempo.

I sintomi tipici della sclerosi multipla comprendono: difficoltà nel camminare; scarso coordinamento; visione doppia o offuscata; difficoltà a parlare; intorpidimento, formicolio o debolezza alle braccia, gambe o viso; perdita del controllo della vescica o incapacità di svuotare completamente la vescica.

La sclerosi multipla non si può prevenire. Gli attuali trattamenti possono ridurre il tasso di recidiva o i danni causati dalla malattia, e comprendono: corticosteroidi; Interferone ( Avonex, Rebif e Betaseron ); Glatiramer acetato ( Copaxone ); Natalizumab ( Tysabri ); Fingolimod ( Gilenya ).
Sono disponibili anche trattamenti di supporto. Ad esempio, i miorilassanti sono comunemente prescritti per gli spasmi muscolari. ( Xagena_2011 )

Fonte: Harvard Reviews of Health News 2011



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