Artrite reumatoide giovanile: trattamento con Celecoxib
L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato un nuovo impiego di Celebrex ( Celecoxib): sollievo di segni e dei sintomi dell’artrite reumatoide giovanile nei pazienti di 2 anni o più.
L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune che colpisce circa 30.000-60.000 bambini negli Stati Uniti.
La malattia è associata a gonfiore articolare, dolore, ridotta possibilità di movimento e anomalia di crescita e di sviluppo.
In alcuni casi si possono presentare complicanze sistemiche, tra cui l’uveite, un’infiammazione oculare.
La progressione del danno articolare può causare disabilità permanente.
Uno studio della durata di 24 settimane che ha coinvolto 242 pazienti di età compresa tra 2 e 17 anni ha mostrato l’efficacia del Celecoxib nel trattamento dell’artrite reumatoide giovanile.
Gli effetti indesiderati più comunemente riportati sono stati: tosse, raffreddore, infezioni del tratto respiratorio superiore, dolore addominale, cefalea, febbre, nausea, diarrea, vomito.
Celebrex non è stato studiato al di sotto dell’età di 2 anni; nei pazienti con un peso inferiore a 11kg circa ( 22 pound ) o nei pazienti con segni di esordio sistemico dell’artrite reumatoide giovanile, una forma più grave di artrite reumatoide giovanile associata a febbre e a rash.
Celebrex dovrebbe essere impiegato con cautela nei pazienti con esordio sistemico dell’artrite reumatoide giovanile a causa del rischio di gravi reazioni avverse, tra cui alterati test di coagulazione che possono essere associati alla condizione clinica nota come coagulazione intravascolare disseminata.
La coagulazione intravascolare disseminata è una grave condizione in cui i meccanismi di coagulazione risultano attivati in tutto l’organismo anziché essere localizzati all’area lesionata.
La sicurezza e l’efficacia del Celebrex non sono state studiate oltre i 6 mesi.
L’esperienza con gli adulti ha mostrato che il Celebrex può essere associato nel lungo periodo a problemi cardiovascolari.
Pfizer, il produttore del farmaco, condurrà uno studio postmarketing di fase IV in modo da valutare la sicurezza nel breve e nel lungo periodo ( tossicità renale, ipertensione, eventi cardiovascolari ). ( Xagena_2006 )
Fonte: FDA, 2006
Link: MedicinaNews.it
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