Cura del piede del diabetico


In Europa soffre di diabete mellito il 5% della popolazione con punte del 12% nei Paesi del Nord. Quasi due pazienti su 10 ( 15% ) svilupperanno una lesione ulcerativa del piede, che nell’85% dei casi precede un’amputazione di gamba o di coscia. Secondo le stime, in Italia il 5% della popolazione soffre di diabete. Ogni anno è colpito da lesioni ulcerative del piede l’1,5% dei pazienti con diabete.

Se non curata per tempo, questa complicanza ha conseguenze estremamente importanti per la vita del paziente.

I primi campanelli d’allarme che il diabetico non deve sottovalutare sono: una sensazione di formicolio o di punture di spillo sia ai piedi che alle gambe, prevalentemente nelle ore notturne, tanto da interferire con un sonno tranquillo. Quando viene perduta la sensibilità del piede, il cammino può risultare difficoltoso ed incerto.
Talvolta sulla pianta del piede possono comparire delle callosità non dolenti, e quindi non avvertite dal paziente, che tendono, se non curate, a trasformarsi in lesioni ulcerative. Anche una calzatura stretta o un chiodo all’interno di una calzatura possono produrre delle ulcere del piede proprio per la mancanza della sensibilità al dolore.

Questi sono gli effetti della neuropatia, alla quale si possono aggiungere quelli della vascolopatia, che causa un sostanziale restringimento delle arterie che portano il sangue ai piedi. Nelle condizioni più avanzate la quantità di sangue non è più sufficiente a nutrire la cute dei piedi che diventa più sottile e meno resistente anche ai minimi traumi.
Uno dei sintomi classici della vascolopatia è la comparsa di dolore ai polpacci dopo un periodo di cammino più o meno lungo o addirittura a riposo.

A causa della coesistenza della neuropatia con perdita della sensibilità al dolore questo campanello d’allarme non è avvertito in circa il 50% dei pazienti. Il dolore, quando è presente, indica che il muscolo della gamba non riceve una quantità di sangue sufficiente durante la marcia o, nei casi più gravi, anche a riposo.
Il paziente diabetico che avverte questi sintomi deve rivolgersi immediatamente al medico. Una diagnosi precoce consente di attuare semplici interventi, come la rimozione di una callosità o l’uso di calzature idonee, che portano ad una netta riduzione del rischio di complicanza.

Anche quando la malattia è ormai in stadio avanzato è ancora possibile mettere in atto interventi conservativi dell’arto. Nei casi di malattia avanzata la cute del piede può essere fredda e presentarsi di colore rosso o bluastro con lesioni ulcerative talvolta anche molto piccole ma molto dolenti. La presenza di questi sintomi rappresenta una situazione di vera emergenza poiché un’eventuale infezione di un’ulcera quando coesiste un’insufficiente vascolarizzazione del piede può evolvere in tempi brevissimi in un quadro di gangrena del piede con un rischio molto elevato di amputazione.
In questi casi viene eseguito un intervento di rivascolarizzazione che, nella maggior parte dei casi, può essere effettuato per via endoluminale ( angioplastica ) o, nei casi più gravi, con intervento chirurgico di by-pass. ( Xagena_2010 )

Fonte: Centro del Piede Diabetico dell’Istituto Clinico Città Studi di Milano, 2010



Link: MedicinaNews.it

Endo2010 Chiru2010