Pediculosi, infestazione da pidocchi


La pediculosi è un’infestazione da pidocchi, ectoparassiti che si nutrono esclusivamente di sangue umano penetrando attraverso la cute; vengono trasmessi per contatto interumano o attraverso oggetti come pettini, cappelli, vestiti o lenzuola. Una volta rimossi dall’ospite umano, i pidocchi muoiono nell’arco di 10 giorni.

I pidocchi sono di colore bianco-grigiastro, o brunastro, e si muovono molto velocemente, aumentando così la possibilità di trasmettere l’infestazione. Una femmina adulta di pidocchio può depositare ogni giorno dalle 3 alle 6 uova, dette lendini; le lendini sono lunghe circa 1 mm, di colore biancastro, allungate o sferiche, e si trovano attaccate alla base dei capelli.

L’incubazione delle lendini dura dagli 8 ai 10 giorni, successivamente raggiungono la maturità in un periodo che dura da 8 a 18 giorni. Gli adulti hanno una vita di circa 10 giorni, mentre le lendini rimosse dall’ospite possono sopravvivere fino a 3 settimane.

I pidocchi che provocano l’infestazione umana appartengono a 2 specie: pidocchio del capo ( Pediculus humanus capitis ), pidocchio del corpo ( Pediculus humanus corporis ), pidocchio del pube ( Phthirus pubi ).
Le due sottospecie di Pediculus humanus sono anatomicamente identiche, solo tra le due il pidocchio del capo è di dimensioni leggermente inferiori. Sono lunghi da 1 a 3 mm, piatti, con 3 paia di arti ai lati della testa, e sono privi di ali.

Il pidocchio del pube è leggermente più scuro, più corto e di conformazione ancora più schiacciata, con voluminosi uncini sul secondo e terzo paio d’arti, adatti per aggrapparsi a peli più grossolani e robusti dei capelli.

Generalmente i bambini sono colpiti da pediculosi del capo, mentre gli adulti da pediculosi del pube.

I segni e i sintomi che contraddistinguono la pediculosi variano a seconda del tipo di infestazione e della sua sede.

Nella pediculosi del capo i pidocchi sono localizzati più spesso nella parte posteriore della testa, dietro le orecchie e sul collo, zone preferite perché più calde. Le lendini sono collocate in modo molto resistente lungo il fusto del capello.
Il sintomo più comune con cui si manifesta l’infestazione è il prurito intenso, e il grattamento insistente può in seguito causare infiammazione e infezione batterica secondaria, con piodermite fino a linfadenopatia nucale.

Nella pediculosi del corpo, molto più rara, vengono colpite persone con scarsa igiene personale e le lendini sono depositate in prossimità delle cuciture dei vestiti, o attaccate alle fibre degli indumenti.
Il sintomo principale è il prurito, che può portare a lesioni da grattamento e successivamente a facilitare l’insorgenza di infezioni secondarie. Le lesioni hanno l’aspetto di papule rossastre su base eritematosa, di dimensioni tra i 2 e i 4 mm.
In caso di pediculosi cronica, la cute di alcune zone del tronco, delle ascelle e dell’inguine può apparire ispessita e diffusamente pigmentata.

Nella pediculosi del pube, trasmessa nella maggior parte dei casi per contatto sessuale, i pidocchi adulti sono localizzati alla base del pelo, attaccati a due peli contigui. Anche le lendini si trovano alla base del fusto del pelo.
L’infestazione da pidocchi del pube può restare asintomatica durante l’incubazione, di circa 30 giorni.
È possibile la presenza di macule grigio-bluastre nell’area inguinale prossima alla sede infestata.
Un trattamento intempestivo può portare a una diffusa infiammazione della zona inguinale e a linfoadenopatia satellite.
In presenza di pediculosi del pube, i peli maggiormente interessati sono quelli pubici, ma l’infestazione può propagarsi in zona perianale, addominale, ascellare, toracica, nei peli della barba e su ciglia e sopracciglia, ma non nei capelli.
I bambini possono essere contagiati dall’infestazione di pidocchi del pube dagli adulti per contatto interumano, e in questi casi la pediculosi si manifesta a livello delle ciglia, con blefarite, prurito localizzato, infezione secondaria.

Nel diagnosticare un’infestazione da pidocchi, bisogna prestare attenzione ad un’eventuale diagnosi differenziale di scabbia e di altre specie di acari. I pidocchi del capo e del pube possono essere individuati con un attento esame dell’apparato pilifero, ma anche dei vestiti, che possono rivelare la presenza di parassiti adulti e lendini. Sia i pidocchi che le lendini sono facilmente visibili al microscopio o con la lampada di Wood.

Le misure generali di trattamento della pediculosi prevedono innanzitutto la rimozione delle lendini, che risulta difficoltosa anche con accurati lavaggi dei capelli o dei peli pubici; le lendini vengono efficacemente rimosse con un pettine a denti fitti, preferibilmente dopo aver bagnato i capelli con una soluzione composta da acqua e aceto bianco, che ne facilita il distacco, e coprendo la testa con un telo per circa 15 minuti.
Il trattamento può essere ripetuto più volte fino ad eliminare anche le lendini più tenacemente attaccate ai capelli, e sarebbe consigliabile che tutti i familiari della persona infestata si sottoponessero allo stesso trattamento.

Il trattamento farmacologico delle infestazioni da pidocchi comprende l’impiego di farmaci a base di Lindano, combinazioni di piretrine e soprattutto di Permetrina all’1%, in forma di emulsioni cutanee o shampoo; lo shampoo può essere lasciato agire per circa 10 minuti, mentre le lozioni possono essere applicate per diverse ore.

La Permetrina è un piretroide sintetico usato anche in molti insetticidi, e ha attività contro il sistema nervoso del parassita. Viene scarsamente assorbita dalla cute e per questo motivo è ben tollerata; sono segnalati solo occasionali lievi e transitori effetti indesiderati come bruciore, formicolii, sensazione di fastidio.

In caso di infestazione delle ciglia non si devono utilizzare farmaci, ma si devono rimuovere manualmente le lendini aiutandosi con gelatine di olio vegetale da applicare 3-4 volte al giorno per circa 10 giorni.

Si consiglia di evitare il Lindano nei bambini e nelle donne gravide; l’ingestione accidentale o l’abuso di Lindano possono comportare tossicità a carico del sistema nervoso centrale. In alternativa si può utilizzare Malathion lozione allo 0.5%. In seguito all’abuso di farmaci contro la pediculosi può insorgere prurito persistente.

In genere, un adeguato trattamento risolve la pediculosi nel 90% dei casi; le recidive sono principalmente dovute a un’insufficiente durata della terapia. ( Xagena_2011 )



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