Terapia farmacologica per il glaucoma


Il glaucoma comprende un gruppo di disturbi caratterizzati da perdita del campo visivo associato a infossamento del disco oculare e a danno del nervo ottico. Il glaucoma si associa in genere a un aumento patologico della pressione intraoculare ma esistono forme in cui la pressione resta nei limiti della norma. Probabilmente la condizione più comune è rappresentata dal glaucoma primario ad angolo aperto ( glaucoma cronico semplice, glaucoma ad angolo ampio ), in cui l’ostruzione è localizzata nel trabecolato sclerale. Questa condizione è spesso asintomatica e il paziente può perdere una porzione significativa del campo visivo. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso ( glaucoma primario ad angolo chiuso, glaucoma ad angolo chiuso ) deriva dal blocco del flusso di umor acqueo nella camera anteriore ed è un’emergenza medica.

Evidenze disponibili

Per il trattamento del glaucoma si impiegano farmaci che riducono la pressione intraoculare e che possono avere vari meccanismi d’azione. Beta-bloccanti topici o analoghi delle prostaglandine sono di solito i farmaci di prima scelta.
Per controllare la pressione intraoculare può essere necessario combinare questi farmaci o aggiungerne altri, come per esempio miotici, simpaticomimetici e inibitori dell’anidrasi carbonica.

La Dorzolamide e la più recente Brinzolamide sono inibitori topici dell’anidrasi carbonica. Sono registrati per l’utilizzo in pazienti resistenti o con controindicazione ai betabloccanti. Possono essere utilizzati da soli o in aggiunta a betabloccanti topici.

Latanoprost e Travoprost sono analoghi delle prostaglandine che aumentano il deflusso uveo-sclerale. Di recente è stato introdotto anche il Bimatoprost. Sono usati per ridurre la pressione intraoculare in caso di ipertensione oculare o glaucoma ad angolo aperto.

La Brimonidina è un agonista selettivo alfa-2 adrenergico registrato per l’abbassamento della pressione intraoculare nel glaucoma ad angolo aperto e nell’ipertono oculare in pazienti per i quali i betabloccanti sono controindicati; può essere utilizzata anche in associazione quando il beta-bloccante da solo non consente di raggiungere un’adeguata pressione intraoculare. L’Apraclonidina è un altro agonista alfa-2 adrenergico.

La moderna strategia della terapia del glaucoma cronico semplice ad angolo aperto, come suggerita dall’European Glaucoma Society ( EGS ), prevede l’impiego di un farmaco in monoterapia per il raggiungimento della pressione target individuata per ciascun paziente. Se il primo farmaco usato non è efficace nel ridurre la pressione intraoculare o se non è tollerato, si sostituisce con un altro farmaco. Se invece il primo farmaco è ben tollerato ed efficace, ma non sufficiente a raggiungere la pressione target, le lineeguida prevedono l’aggiunta di un altro farmaco a quello in uso. Questi concetti sono ribaditi anche nelle lineeguida dell’American Academy of Ophthalmology.
Inoltre, nel proseguimento con la terapia, in caso di progressione dei danni al nervo ottico e al campo visivo, la target pressure dovrebbe essere rivalutata; ulteriori aggiustamenti della target pressure potrebbero essere presi in considerazione se il paziente è rimasto stabile per almeno cinque anni o in presenza di effetti collaterali.

Una revisione sistematica e due studi randomizzati successivi hanno trovato prove limitate che in soggetti con glaucoma primario ad angolo aperto o ipertensione oculare il trattamento medico con farmaci per uso topico sia in grado di ridurre la pressione intraoculare rispetto a placebo od osservazione clinica.
La revisione e uno degli studi non hanno rilevato differenze significative fra trattamento medico e placebo in termini di alterazioni del campo visivo a 1-3 anni di follow-up, mentre l’altro studio ha riportato che in soggetti con ipertensione oculare ma senza segni di glaucoma il trattamento medico riduce il rischio a 5 anni di sviluppare un glaucoma primario ad angolo aperto rispetto alla sola osservazione clinica.

Particolari avvertenze

L’assorbimento sistemico degli inibitori dell’anidrasi carbonica ( Dorzolamide e Brinzolamide ) può in rari casi dare effetti indesiderati di tipo sulfamidico; se gravi, tali effetti possono richiedere la sospensione del trattamento.

I pazienti in terapia con Latanoprost, Travoprost e Bimatoprost devono essere controllati per verificare la comparsa di alterazioni della colorazione dell’occhio, dato che queste sostanze possono incrementare la pigmentazione ( bruna ) dell’iride; è richiesta particolare attenzione negli occhi con iridi di colore disomogeneo e in caso di trattamento in un occhio solo. ( Xagena_2011 )

Fonte: AIFA, 2011



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