Farmaci cardiovascolari: Abciximab, effetti indesiderati


L'Abciximab ( ReoPro ) è un frammento Fab dell'anticorpo monoclonale chimerico 7E3. E' diretto contro il recettore della glicoproteina IIb / IIIa situato sulla superficie delle piastrine umane.
L'Abciximab inibisce l'aggregazione piastrinica prevenendo il legame del fibrinogeno, del fattore di von Willebrand e di altre molecole adesive con i siti recettoriali GP IIb/IIIa, presenti sulle piastrine attivate.
Inoltre l'Abciximab si lega al recettore della vitronectina presente sulle piastrine e sulle cellule endoteliali. Il recettore della vitronectina è responsabile delle proprietà pro-coagulanti delle piastrine e delle proprietà proliferative delle cellule endoteliali e muscolari lisce della parete vasale.
A causa della sua duplice specificità, l'Abciximab blocca più efficacemente il meccanismo di amplificazione della generazione di trombina conseguente all'attivazione piastrinica rispetto ad altri composti che inibiscono solo il recettore GP IIb/IIIa.

L'Abciximab è somministrato per via endovenosa e trova indicazione nell'intervento sull'albero coronarico per via percutanea e nell'angina instabile.


Rischio di ictus associato all'Abciximab nei pazienti sottoposti ad intervento percutaneo coronarico?
A causa della potente azione di inibizione dell'aggregazione delle piastrine da parte dell'Abciximab, è stato ipotizzato un effetto di questo framaco sull'insorgenza di ictus.
Lo scopo dello studio è stato quello di verificare se l'impiego dell'Abciximab è associato ad un aumentato rischio di ictus.
Sono stati analizzati 4 studi clinici in doppio cieco, controllati con placebo e randomizzati, EPIC, CAPTURE, EPILOG ed EPISTENT, condotti tra il novembre del 1991 e l'ottobre del 1997 e che hanno coinvolto 257 ospedali negli Stati Uniti ed in Europa.
Un totale di 8.555 pazienti sottoposti ad intervento percutaneo coronarico sono stati assegnati in modo random a ricevere un bolo di Abciximab. Il rischio di ictus emorragico e non emorragico è stato valutato a 30 giorni.
Nessuna significativa differenza nell'incidenza di ictus è stata osservata tra i pazienti assegnati all' Abciximab o al placebo. Ci sono stati 9 casi di ictus ( 0,3% ) tra i 3.023 pazienti che hanno ricevuto il placebo e 15 ( 0,32% ) tra i 4.680 pazienti trattati con Abciximab (bolo + infusione).
L'incidenza di ictus non emorragico è stata dello 0,17% nei pazienti trattati con Abciximab e dello 0,2% nel gruppo placebo, mentre l'incidenza di ictus emorragico è stata rispettivamente dello 0,15% e dello 0,1%.
Dall'analisi è emerso che l'associazione di Abciximab ed Aspirina o Eparina non aumenta il rischio di ictus nei pazienti sottoposti ad interventi percutanei coronarici.
Akkerkuis KM et al, JAMA 2001; 286; 78-82


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