Meccanismo d'azione di Vedolizumab, un immunosoppressore biologico che trova indicazione nel trattamento della colite ulcerosa, morbo di Crohn e pouchite


Vedolizumab è un immunosoppressore biologico, con selettività per l’intestino. È un anticorpo monoclonale umanizzato che si lega in modo specifico all’integrina alfa4beta7, che è espressa in modo preferenziale sui linfociti intestinali ( gut-homing ) T helper. Legandosi ad alfa4beta7 su alcuni linfociti, Vedolizumab inibisce l’adesione di queste cellule alla molecola di adesione cellulare mucosa-addressina ( MAdCAM-1, Mucosal Addressin Cell Adhesion Molecule-1 ), ma non alla molecola di adesione cellulare vascolare ( VCAM-1, Vascular Cell Adhesion Molecule-1 ).

MAdCAM-1 è espressa principalmente sulle cellule endoteliali dell’intestino e riveste un ruolo fondamentale nel meccanismo di homing dei linfociti T nei tessuti del tratto gastrointestinale.

Vedolizumab non si lega né inibisce la funzione delle integrine alfa4beta1 e alfaEbeta7.

L’integrina alfa4beta7 è espressa su un discreto sottogruppo di linfociti T helper della memoria, che di preferenza migrano nel tratto gastrointestinale provocando l’infiammazione caratteristica della colite ulcerosa e del morbo di Crohn, entrambe patologie infiammatorie croniche immuno-mediate del tratto gastrointestinale.

Vedolizumab riduce l’infiammazione gastrointestinale nei pazienti con colite ulcerosa, morbo di Crohn e pouchite. Inibendo con Vedolizumab l’interazione di alfa4beta7 con MAdCAM-1, si previene la trasmigrazione dei linfociti intestinali T helper della memoria attraverso l’endotelio vascolare nel tessuto parenchimale nei primati non-umani e si induce un aumento reversibile di 3 volte di queste cellule nel sangue periferico.

In soggetti sani, pazienti con colite ulcerosa o pazienti con morbo di Crohn, Vedolizumab non aumenta i neutrofili, basofili, eosinofili, linfociti B helper e linfociti T citotossici, linfociti T helper della memoria totali, monociti o cellule natural killer nel sangue periferico e non si osserva leucocitosi.

Durante il trattamento con Vedolizumab possono formarsi degli anticorpi diretti contro Vedolizumab, la maggior parte dei quali di tipo neutralizzante.
La presenza di anticorpi anti-Vedolizumab è associata a un aumento della clearance di Vedolizumab e a tassi minori di remissione clinica.
Nei soggetti con anticorpi anti-Vedolizumab sono state segnalate reazioni correlate all’infusione dopo la somministrazione di Vedolizumab. ( Xagena_2022 )

Fonte: EMA, 2022

Xagena_Medicina_2022