Quale evidenza clinica per l’olio di pesce ?


Le persone dei Paesi sviluppati sono state incoraggiate nei recenti anni ad aumentare il consumo di pesce grasso di almeno 2-3 volte.
L’obiettivo è quello di consumare adeguate quantità di Acidi grassi polinsaturi a lunga catena, omega-3, Acido Eicosapentaenoico ( EPA ) e Acido Docosaexaenoico ( DHA ) per migliorare la salute e prevenire alcune malattie croniche.

Le Agenzie per la tutela della salute ora raccomandano di aumentare l’assunzione media di olio di pesce omega-3 da 100 mg/die, come riportato dal National Health and Nutrition Examination Survey III, a 1000 mg a settimana per la prevenzione delle malattie croniche.
Quantità di 250 mg/die a 1000 mg/die sono indicate per la prevenzione secondaria della malattia coronarica, e quantità di 2.000-4.000 mg/die sono raccomandate per il management di elevati livelli di trigliceridi.

Olio di pesce per la prevenzione delle malattie

La maggior parte dell’interesse riguardante l’olio di pesce è correlato alla prevenzione della malattia coronarica.
I primi studi, randomizzati e controllati, che hanno dimostrato il beneficio dell’olio di pesce, hanno riguardato la prevenzione della ristenosi dopo angioplastica.

Tre meta-analisi hanno concluso che l’olio di pesce è in grado di prevenire la ristenosi.
Tuttavia, la meta-analisi, più recentemente pubblicata, ha documentato benefici clinicamente importanti in 5 di 12 studi.

Riguardo agli studi di prevenzione secondaria, i benefici dell’olio di pesce osservati nell’arco di 2 anni nello studio DART ( Diet and Reinfarction Trial ) si sono revertiti al terzo anno.
La reversione può essere stata causata da una scarsa compliance nel seguire il regime dietetico nel corso del tempo.

Lo studio United Kingdom Diabetes Prospective Study ha mostrato, solo al termine dello studio, un significativo beneficio del controllo glicemico da parte dell’olio di pesce.

Lo studio GISSI- Prevenzione ha mostrato che gli Acidi grassi Omega-3, associati a Vitamina E, hanno prodotto un beneficio del 10-15% sull’outcome combinato di mortalità per tutte le cause, infarto miocardico non-fatale e ictus non-fatale. Nessun significativo beneficio è stato riportato nell’altro outcome di tutti gli eventi cardiovascolari.

Nello studio GISSI-HF, l’uso di Acidi grassi Omega-3 ha prodotto un beneficio dell’8% nell’outcome combinato di mortalità per qualsiasi causa o ricovero ospedaliero per cause cardiovascolari.

Uno studio giapponese ( Lancet, 2007 ) ha riportato una riduzione del 19% negli eventi coronarici maggiori tra i pazienti giapponesi con ipercolesterolemia trattati con Acido Eicosapentaenoico. Tuttavia non sono state riscontrate differenze nell’outcome secondario di morte cardiovascolare.
Gli Autori hanno attribuito la mancanza di differenza nella mortalità alla bassa frequenza di eventi a causa dell’alta assunzione di pesce da parte della popolazione giapponese.

Diversi studi clinici che hanno riportato gli effetti favorevoli dell’olio di pesce non erano in cieco.

La ricerca ha incentrato il proprio interesse sull’effetto dell’olio di pesce nel stabilizzare l’attività elettrica del cuore.

Lo studio GISSI-Prevenzione ha mostrato una riduzione del 36-45% nella morte cardiaca improvvisa in base all’approccio analitico utilizzato.
Questo risultato è stato interpretato come un’evidenza del valore dell’olio di pesce nel prevenire le aritmie ventricolari fatali. Tuttavia, il beneficio non è stato osservato nei pazienti con insufficienza cardiaca, ipercolesterolemia, o angina.

In una meta-analisi di 3 importanti studi dei defibrillatori impiantabili, una significativa eterogeneità è stata documentata con alcuni benefici individuali, mentre altri sono stati influenzati in modo negativo. In generale questi studi sono risultati non conclusivi.

Probabilmente, l’olio di pesce è uno dei fattori tra altri in grado di ridurre il rischio di malattia coronarica.
Persone che non si nutrono di pesce, come i vegetariani, non presentano un aumentato rischio di malattia cardiaca.

Altri potenziali benefici per la salute

Nessuna meta-analisi ha concluso che l’olio di pesce è utile nella salute mentale, demenza, tumore, malattie autoimmuni, colite ulcerosa, asma, sclerosi multipla e diabete. Solo una meta-analisi ha mostrato che l’assunzione materna di Acido Docosaexaenoico ha effetti benefici nello sviluppo neurologico precoce.
Molte di queste analisi hanno concluso che gli studi esistenti sono troppo pochi e troppo brevi per trarre conclusioni definitive.

Contaminanti

I pesci, soprattutto i pesci predatori, possono accumulare nella componente grassa, Metil-Mercurio, bisfenoli policlorurati ( PCB ) e diossine.
Nel salmone sono stati mostrati alti livelli di contaminanti a base di organocloruri, come PCB, Diossina, Toxafene e Dieldrina.
Il PCB e la Diossina sono carcinogeni con effetto sul genoma.
L’esposizione al Mercurio può causare danno neurologico, oltre a danneggiare il fegato e i reni.

Fonti alternative di Acidi grassi Omega-3

Alternative all’olio di pesce esistono o stanno per essere sviluppate. L’Acido Docosaexaenoico e l’Acido Eicosapentaenoico possono essere prodotti da parte di organismi unicellulari. L’Acido Docosaexaenoico è prodotto dall’alga Crypthecodinium cohnii per l’impiego nella formula per promuovere lo sviluppo cerebrale nei neonati.
Si sta lavorando anche a modificare geneticamente lieviti e piante per far produrre gli Acidi grassi Omega-3, tra cui l’Acido Eicosapentaenoico.

L’Acido alfa-Linolenico, un acido grasso polinsaturo n= 3 a catena più corta derivato dalle piante, può ridurre il rischio di reinfarto e può rappresentare un sostituto degli Acidi grassi n= 3 a più lunga catena.

Conclusioni

L’evidenza riguardo ai benefici dell’olio di pesce non sono ancora ben definiti. L’olio di pesce è associato a un beneficio del 15% nella prevenzione della malattia cardiovascolare, ma questo beneficio può ridursi nei soggetti che modificano il proprio stile di vita.
L’evidenza è ancora meno convincente riguardo ai benefici dell’olio di pesce per la crescita e lo sviluppo cerebrale dei neonati, nella salute mentale, e nella prevenzione della demenza, tumore, malattia infiammatoria intestinale e del diabete. (Xagena_2009 )

Jenkins DJA et al, CMAJ 2009; 180: 633-637



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