Tumore della prostata non metastatico: gli agonisti dell’ormone rilasciante la gonadotropina aumentano il rischio di fratture


Gli agonisti dell’ormone rilasciante la gonadotropina riducono la densità minerale ossea negli uomini con tumore alla prostata.

Ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston hanno condotto uno studio di coorte per evidenziare la relazione tra gli agonisti GnRH ed il rischio di fratture cliniche negli uomini con tumore alla prostata non-metastatico.

I Ricercatori hanno identificato un gruppo di uomini con tumore alla prostata non metastatico che hanno iniziato il trattamento con un agonista GnRH dal 1992 al 1994 ( n = 3.887 ).
Il gruppo di controllo era costituito da 7.774 uomini con carcinoma prostatico che non hanno ricevuto un agonista GnRH.

Il periodo osservazionale è stato di 7 anni.

Negli uomini con carcinoma prostatico non metastatico gli agonisti GnRH hanno aumentato in modo significativo il rischio di fratture.

La percentuale di fratture cliniche è stata di 7.88 per 100 persone/anno negli uomini riceventi un agonista GnRH contro il 7.51 per 100 persone/anno nel gruppo controllo ( rischio relativo, RR = 1.21; p < 0.001 ).

L’incidenza di fratture vertebrali ( RR = 1.45; p < 0.01 ) e di fratture dell’anca/femore ( RR = 1.30; p = 0.002 ) sono risultate anche significativamente più alte negli uomini che hanno ricevuto un agonista GnRH.

Una più lunga durata del trattamento era associata ad un maggiore rischio di fratture.

I dati dello studio hanno mostrato che gli agonisti GnRH aumentano in modo significativo il rischio di fratture cliniche, fratture del femore e fratture vertebrali negli uomini con tumore della prostata.( Xagena_2005 )

Smith MR et al, J Clin Oncol 2005; 23: 7897-7903



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