Ipopotassiemia associata a trattamento con Cetuximab


Gli effetti avversi di Cetuximab ( Erbitux ), un anticorpo monoclonale chimerico diretto contro il fattore di crescita epidermico usato nella terapia di alcune forme di tumore tra le quali le forme avanzate di tumore del polmone non-a-piccole cellule e di tumore del colon-retto, sono numerosi ma poca attenzione è stata dedicata negli studi pre-commercializzazione alla possibile insorgenza di ipokaliemia, condizione clinica che pone il paziente a rischio di aritmia cardiaca.

Un gruppo di ricercatori cinesi ha condotto una revisione sistematica sugli studi pubblicati di fase II-III di pazienti trattati con Cetuximab ( dose di 400 mg/m2 in vena il primo giorno quindi 250 mg/m2 settimanalmente ) nei quali fosse riportata l’incidenza degli effetti indesiderati e in particolare l’eventuale incidenza di ipocaliemia.

Sono stati identificati 11 studi per un totale di 2.254 pazienti, 1.324 dei quali trattati anche con Cetuximab e gli altri con farmaci antitumorali diversi.
All’analisi dei risultati è emersa un’alta incidenza di ipokaliemia di qualunque grado nei pazienti trattati con Cetuximab rispetto ai controlli ( 8% dei casi, limiti di confidenza al 95% da 4.5 a 13.9 ) e in molti casi l’ipokaliemia era di grado 3 o 4 e quindi grave ( 6.2%, limiti di confidenza al 95% da 4.9 a 7.7 ).

Se confrontata con la terapia senza Cetuximab, la terapia con l’anticorpo monoclonale comportava un rischio maggiore di ipokaliemia ( 1.8, limiti di confidenza al 95% da 1.12 a 2.93).

Visto che la terapia con Cetuximab si associa a un rischio aumentato di ipokaliemia, nei soggetti trattati occorre porre particolare attenzione all’equilibrio idroelettrolitico. Considerato il rischio di aritmie anche gravi legate all’ipokaliemia, il consiglio è di provvedere adeguatamente alla somministrazione di potassio qualora si rilevi la sua riduzione. ( Xagena_2010 )

Cao Y, Liu L. Meta-analysis of incidence and risk of hypokalemia with cetuximab-based therapy for advanced cancer. Cancer Chemother Pharmacol 2010;66:37-42

Fonte: AIFA- Reazioni, 2010



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