Prolungamento dell'intervallo QT con l'uso di fluorochinoloni o macrolidi


Tra i farmaci non-cardiovascolari che possono causare un allungamento del tratto QT all’elettrocardiogramma, gli antibiotici ricoprono un ruolo rilevante visto il loro ampio uso.
Capire quali molecole abbiano un maggior rischio e quanto vengano usate è stato l’obiettivo di uno studio condotto in 14 Paesi europei, tra cui l’Italia.

Anzitutto sono stati classificati i diversi antibiotici in base alla loro influenza sull’intervallo QT, utilizzando come riferimento le prove pubblicate in letteratura, dalla classe meno rischiosa ( nessuna segnalazione ) a quella a maggior rischio ( segnalazioni di torsioni di punta ).
Questi dati sono stati poi incrociati con i dati di utilizzo di questi farmaci a distanza di 8 anni, cioè nel 1998 e nel 2005, nei vari Paesi europei.
ll consumo è stato indicato come dosi giornaliere per mille abitanti al giorno ( DID ).

Su 21 principi attivi valutati, nove appartenevano alla classe a maggior rischio, e in particolare si trattava di sei fluorochinoloni ( Ciprofloxacina, Grepafloxacina, Gatifloxacina, Levofloxacina, Moxifloxacina e Sparfloxacina ) e di tre macrolidi ( Azitromicina, Claritromicina ed Eritromicina ).
Il loro consumo è aumentato significativamente negli otto anni studiati in molti Paesi europei, ma soprattutto in Italia ( passando da 4.1 DID del 1998 a 6,5 nel 2005, tenendo presente ad esempio che in Svezia i dati per i medesimi periodi erano 1.3 e 1.2, rispettivamente ).
Se si analizzano poi i dati specifici per singolo farmaco emerge che il più usato tra quelli a rischio era la Claritromicina ( 3 DID in Italia ).

Nonostante le avvertenze dei possibili rischi di torsioni di punta con alcuni antibiotici, specie fluorochinoloni e macrolidi che in alcuni casi hanno portato anche al ritiro dal commercio, l’uso di queste molecole è ancora ampio, specie per alcune.
Ciò è vero ancor più in Italia rispetto agli altri Paesi europei tanto da suggerire un’analisi separata dei dati per capire se l’appropriatezza prescrittiva in Italia sia rispettata e se c’è conoscenza tra i prescrittori del rischio di aritmie.
Occorre sempre evitare la somministrazione di questi farmaci in soggetti con altri fattori di rischio per le torsioni di punta. ( Xagena_2009 )

Raschi E, Poluzzi E, et al. Exposure to antibacterial agents with QT liability in 14 European countries: trends over an 8-year period. Brit J Clin Pharmacol 2009 ; 67: 88-98

Fonte: Reazioni – AIFA, 2009



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XagenaFarmaci_2009