Lieve alterazione cognitiva nei pazienti anziani che fanno uso di farmaci anticolinergici


Ricercatori dell’Inserm di Montpellier in Francia hanno valutato la potenzialità dei farmaci anticolinergici di causare lieve alterazione cognitiva non degenerativa nelle persone anziane.

Lo studio ha riguardato 372 persone ultrasessantenni senza demenza al momento dell’arruolamento.

Il 9.2% dei soggetti aveva fatto uso continuativo di farmaci anticolinergici durante l’anno antecedente la valutazione cognitiva.

Rispetto ai non utilizzatori, i pazienti che avevano assunto farmaci anticolinergici presentavano una più scarsa performance riguardo al tempo di reazione, all’attenzione, alla memoria non-verbale ritardata , alla rievocazione narrativa, alla ricostruzione spazio-visiva, alla proprietà di linguaggio ma non alla capacità di ragionamento, al richiamo immediato e ritardato di una lista di parole e alla memoria implicita.

L’80% di coloro che avevano assunto continuativamente i farmaci anticolinergici presentava lieve alterazione cognitiva, rispetto al 35% dei non utilizzatori.

L’impiego del farmaco anticolinergico era un forte predittore di lieve alterazione cognitiva ( odds ratio, OR = 5.12; p = 0.001 ).

Nessuna differenza è stata riscontrata tra coloro che hanno impiegato farmaci anticolinergici e coloro che non li hanno impiegati circa il rischio di sviluppare demenza dopo 8 anni di follow-up.

Lo studio ha dimostrato che, nei soggetti anziani, i farmaci anticolinergici possono alterare la funzione cognitiva. ( Xagena_2006 )

Ancelin ML et al, BMJ 2006; Online First




MedicinaNews.it

XagenaFarmaci_2006