Contraccezione per le donne che devono far uso di Lenalidomide, un farmaco per il trattamento del mieloma multiplo
Celgene ha informato i medici riguardo alla sicurezza relativa all’utilizzo clinico di Revlimid ( Lenalidomide ), un farmaco per il trattamento, in combinazione con Desametasone, dei pazienti con mieloma multiplo che abbiano ricevuto almeno una precedente terapia.
Programma di prevenzione della gravidanza
La Lenalidomide è strutturalmente correlata alla Talidomide, principio attivo il cui effetto teratogeno è ben noto.
Se la Lenalidomide viene assunta durante la gravidanza, non può essere escluso un potenziale effetto teratogeno.
La Lenalidomide è quindi controindicata in gravidanza. Inoltre, è controindicata nelle donne potenzialmente fertili a meno che non siano state attuate tutte le misure previste dal Programma di prevenzione della gravidanza.
Il mieloma multiplo è una malattia diagnosticata maggiormente nei pazienti anziani; tuttavia, donne potenzialmente fertili potrebbero far parte della popolazione oggetto di trattamento.
Requisiti del Programma di prevenzione:
Donne potenzialmente fertili
Tutte le donne potenzialmente fertili devono: o ricevere adeguate informazioni sul potenziale teratogeno della Lenalidomide e sulla necessità di evitare una gravidanza; o utilizzare metodi efficaci di contraccezione per 4 settimane prima dell’inizio della terapia, durante tutto il periodo di trattamento e fino a 4 settimane dopo l’interruzione del trattamento, a meno che la donna si impegni ad una assoluta e continua astinenza dai rapporti sessuali, confermata mensilmente; o eseguire, sotto la supervisione di un medico, un test di gravidanza una volta instaurata la terapia anticoncezionale per 4 settimane, ad intervalli di 4 settimane durante il trattamento e per 4 settimane al termine del trattamento con Lenalidomide.
Di seguito, sono riportati alcuni esempi di metodi contraccettivi considerati adeguati: impianto; sistema intrauterino a rilascio di levonorgestrel ( IUS ); o Medrossiprogesterone acetato depot; sterilizzazione tubarica; rapporto sessuale solo con partner di sesso maschile vasectomizzato ( la vasectomia deve essere confermata da due analisi negative del liquido seminale ); pillole a base di solo progestinico per inibire l’ovulazione ( ad es. Desogestrel )
Non è raccomandata la terapia anticoncezionale orale combinata a causa dell’aumentato rischio di tromboembolie venose nei pazienti con mieloma multiplo in trattamento con Lenalidomide e Desametasone.
Il test di gravidanza, idealmente, dovrebbe essere effettuato nello stesso giorno della prescrizione e della dispensazione di Lenalidomide. In ogni caso, la dispensazione di Lenalidomide deve avvenire entro un massimo di 7 giorni dalla prescrizione.
La prescrizione non potrà essere effettuata se la data del test di gravidanza è antecedente di oltre 3 giorni quella della prescrizione stessa.
All’interno del Piano di prevenzione della gravidanza, il farmacista, all’atto della dispensazione, verifica che la data del test di gravidanza sia ancora valida. In caso contrario, il farmacista dovrà informare il medico della necessità di effettuare un nuovo test di gravidanza e di procedere con una nuova prescrizione.
Nel caso dovesse verificarsi una gravidanza in una paziente in trattamento con Lenalidomide, la paziente deve informare prontamente il medico prescrittore ed il trattamento deve essere interrotto; in questo caso, è necessaria anche una valutazione da parte di un medico specialista o esperto in teratologia.
Pazienti di sesso maschile
Non è noto se la Lenalidomide sia presente nel liquido seminale. Pertanto tutti i pazienti di sesso maschile, qualora la propria partner sia in età potenzialmente fertile e non utilizzi alcun metodo anticoncezionale, devono utilizzare profilattici per l’intera durata del trattamento, anche durante la sospensione del farmaco e fino ad una settimana dopo l’interruzione della terapia.
Tutti i pazienti
I pazienti devono essere istruiti a non cedere mai la Lenalidomide ad altre persone ed a restituire al farmacista, alla fine del trattamento, le capsule non utilizzate.
I pazienti non devono donare sangue o liquido seminale durante la terapia con Lenalidomide e per almeno una settimana dopo l’interruzione del trattamento.
Mielosoppressione
La combinazione di Lenalidomide con Desametasone nei pazienti con mieloma multiplo è associata ad un’incidenza del 5,1% di neutropenia di grado 4.
Episodi di neutropenia febbrile di grado 4 sono stati osservati infrequentemente ( 0,6% dei pazienti trattati con Lenalidomide / Desametasone ).
La combinazione di Lenalidomide con Desametasone nei pazienti con mieloma multiplo è associata ad un’aumentata incidenza di trombocitopenia di grado 3 e 4, rispettivamente del 9,9% e 1,4%.
Tromboembolia venosa
Negli studi clinici si è evidenziato un aumentato rischio di sviluppo di eventi avversi di natura tromboembolica ( trombosi venosa profonda, embolia polmonare ) nei pazienti trattati con Lenalidomide / Desametasone rispetto a quelli trattati con placebo / Desametasone ( 9,1% verso 4,3% e 4,0% verso 0,9%, rispettivamente ).
Sono stati identificati numerosi fattori che possono aumentare il rischio di incidenza di fenomeni tromboembolici nei pazienti trattati con Lenalidomide e Desametasone; fra questi, la somministrazione concomitante di agenti che stimolano l’eritropoiesi e/o precedenti episodi di trombosi venosa profonda.
Dosaggio iniziale nei pazienti con funzionalità renale alterata
La Lenalidomide viene escreta principalmente attraverso i reni.
La dose iniziale deve essere ridotta nei pazienti con una clearance della creatinina al di sotto di 50 ml/min.
Ipotiroidismo
Essendo stati osservati casi di ipotiroidismo, deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalità tiroidea.
Neuropatia periferica
La Lenalidomide è strutturalmente correlata alla Talidomide, che è nota causare una grave neuropatia periferica. Al momento attuale non è possibile escludere un potenziale effetto neurotossico della Lenalidomide associato ad un suo impiego a lungo termine. ( Xagena_2008 )
Fonte: AIFA, 2008
Link: MedicinaNews.it
XagenaFarmaci_2008