Vaccinazione contro rotavirus: i benefici si estendono anche alla popolazione adulta non-vaccinata
L’incidenza di gastroenterite di grave entità si è ridotta in modo significativo nei bambini di età inferiore a 5 anni, vaccinati contro il rotavirus, un vaccino introdotto in commercio negli USA nel 2006.
Nuovi dati provenienti da uno studio retrospettivo, pubblicati sulla rivista JAMA, hanno evidenziato come anche i gruppi di età più avanzata ( adolescenti ed adulti ) siano state riscontrate riduzioni significative della incidenza di grave gastroenterite, ad indicare come i benefici del vaccino si siano estesi al di là della popolazione effettivamente vaccinata.
I CDC ( Center for Disease Control and Prevention ) di Atlanta ( Stati Uniti ) hanno esaminato la situazione statunitense a più di 7 anni dalla introduzione del vaccino per il rotavirus pediatrico.
Attraverso l’esame delle schede di dimissione ospedaliera provenienti dai database del Nationwide Inpatient Sample relativi a costi e utilizzo di risorse sanitarie nord-americane, i ricercatori hanno messo a confronto i dati mensili relativi sia alle dimissioni ospedaliere dopo gastroenterite specifica da rotavirus che a quelli dopo cause non-specificate negli anni precedenti e in quelli successivi l’introduzione del vaccino.
I risultati della analisi retrospettiva hanno documentato, rispetto al periodo pre-vaccino, la presenza di riduzioni significative del rischio di gastroenteriti specifiche da rotavirus nei bambini più piccoli ( -80% ), in quelli in età scolare ( 5-14 anni, -70% ), e negli adolescenti ( 15-24 anni, -53% ).
Lo studio ha documentato anche riduzioni significative del rischio di gastroenteriti di eziologia sconosciuta nei bambini di età compresa da 0 a 4 anni ( -42% ), in quelli in età scolare ( 5-14 anni, -30% ), negli adolescenti ( 15-24 anni, -11% ) e nei giovani adulti ( 25-44 anni, -6% ).
Per tutti i gruppi di età considerati, le riduzioni si concentravano a conclusione della stagione invernale e all’inizio della primavera negli anni successivi all’introduzione del vaccino, con riduzioni significative registrate, in particolare, nel bimestre marzo-aprile del 2010.
I mesi considerati rappresentavano quelli con il picco di ospedalizzazioni legate alla infezione da rotavirus negli anni precedenti l’introduzione del vaccino.
Nel 2010, inoltre, per tutte le fasce d’età considerate, è stato possibile riscontrare riduzioni significative del rischio di gastroenteriti ( specifiche da rotavirus o a eziologia sconosciuta ), ovvero nel periodo in cui è stata documentata la riduzione più consistente di ospedalizzazioni da rotavirus nei bambini eleggibili per il trattamento immunoprofilattico.
Lo studio non è stato esente dalla presenza di alcuni limiti metodologici, quali la mancanza di informazioni relative alla dimissione ospedaliera per cause non-specificate e l’utilizzo poco frequente delle codifiche relative al rotavirus nella popolazione adulta, con il rischio di bias di codificazione corretta nei database amministrativi utilizzati per l’analisi. ( Xagena_2013 )
Fonte: Journal of American Medical Association, 2013
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