Fattori di rischio per la pancreatite dopo dilatazione papillare endoscopica


La dilatazione papillare endoscopica è stata accettata come possibile alternativa alla sfinterectomia endoscopica, soprattutto nei pazienti con alterazione dell’omeostasi.

Tuttavia, la pancreatite associata alla dilatazione papillare endoscopica è rimasto un serio argomento di controversia.

Lo studio condotto presso il Japanese Red Cross Medical Center di Tokyo ha avuto come obiettivo quello di analizzare i fattori di rischio per la pancreatite post-endoscopica da dilatazione papillare.

Hanno preso parte allo studio 304 pazienti che si erano sottoposti a dilatazione papillare endoscopica per il trattamento di comuni calcoli del dotto biliare.

E’ stato valutato il rischio di pancreatite post-endoscopica da dilatazione papillare e sono stati analizzati anche i fattori di rischio.

La definizione ed il grado di gravità della pancreatite post-endoscopica da dilatazione papillare per insufflazione si è basata sulle linee guida del 1991.

Il dotto biliare è stato liberato in 292 dei 304 pazienti ( 96% ).

La pancreatite correlata alla procedura si è manifestata in 15 pazienti ( 5% ).
L’entità è stata lieve in 8 casi e moderata in 7.

Sono stati identificati due fattori di rischio, il diametro del calcolo e l’iniezione del mezzo di contrasto nel pancreas.

Una precedente storia di pancreatite era stata identificata come fattore di rischio per la pancreatite post-endoscopica da dilatazione papillare in alcuni studi, ma questo dato non è stato confermato come fattore di rischio nell’attuale studio.

Sebbene la patogenesi della pancreatite dopo dilatazione papillare endoscopica resti irrisolta, potrebbe risultare utile evitare la non necessaria iniezione del mezzo di contrasto al pancreas. ( Xagena_2005 )

Tsujino T et al, Am J Gastroenterol 2005;100:38–42



MedicinaNews.it