Trattamento delle metastasi da tumore colorettale: chemioterapia adiuvante dopo resezione epatica radicale


Le metastasi epatiche rappresentano la principale causa di morte nei pazienti affetti da tumore del colon e del retto: alla diagnosi del tumore primitivo il 25% circa dei pazienti si presenta già con metastasi al fegato, mentre il 30-50% le svilupperà successivamente.

Il trattamento chirurgico delle metastasi rappresenta l’unico trattamento curativo che garantisce una sopravvivenza a cinque anni del 30-60%; tuttavia nel 30-50% di questi pazienti si osserva una ripresa di malattia al fegato.

Questi risultati hanno indotto diversi gruppi a condurre studi con l’obiettivo di verificare l’efficacia del trattamento adiuvante dopo chirurgia. La maggior parte degli studi randomizzati che hanno valutato l’efficacia del trattamento adiuvante intra-arterioso, associato o meno a trattamento adiuvante sistemico dopo chirurgia: tale approccio ha dimostrato un beneficio in termini di controllo delle recidive epatiche ma non in termini di sopravvivenza complessiva.

Nei due studi clinici randomizzati pubblicati fino ad ora, nei quali è stata valutata l’efficacia della terapia sistemica adiuvante alla chirurgia, è stata dimostrata una riduzione delle recidive epatiche e in uno di questi studi anche un beneficio in termini di sopravvivenza.
Alla luce di questi dati e dei risultati ottenuti con l’utilizzo di chemioterapici di ultima generazione ( Oxaliplatino e Irinotecan ), nel trattamento delle metastasi epatiche non-resecabili da carcinoma del colorettale, è ipotizzabile che gli studi clinici randomizzati in corso confermino un vantaggio significativo della chemioterapia adiuvante sia per il controllo della recidiva epatica sia per la sopravvivenza complessiva. ( Xagena_2009 )

Mammano E et al, Minerva Chirurgica 2009;64:457-463



Link: MedicinaNews.it

Gastro2009 Onco2009 Chiru2009