Reflusso gastroesofageo sintomatico: l’obesità è associata a un aumento dell’esposizione acida esofagea
L’obesità è stata associata a malattia da reflusso gastroesofageo, ma la relazione tra indice di massa corporea ( BMI ) ed esposizione acida esofagea resta scarsamente definita.
Ricercatori della Mayo Clinic a Scottsdale negli Stati Uniti, hanno ipotizzato che i pazienti in sovrappeso e obesi con sintomi di reflusso gastroesofageo potrebbero avere un maggior grado di esposizione acida esofagea rispetto ai pazienti normopeso.
In totale, 157 pazienti suddivisi in gruppi in base all’indice di massa corporea sono stati esaminati per 48 ore mentre avevano sospeso i farmaci antisecrezione utilizzando in regime ambulatoriale capsule per la misurazione del pH.
La capsula per la misurazione del pH è stata adeguatamente posizionata e ha permesso di registrare dati relativi al pH esofageo.
I pazienti obesi hanno mostrato un aumento del rischio di esposizione acida totale anomala di 5 volte rispetto ai pazienti normopeso ( OR=5.01 ).
Il tempo di esposizione acida totale è risultato elevato nei pazienti obesi ( 8.7% ) rispetto a quelli normopeso ( 5.3% ; P<0.05 ) ed era più elevato durante il periodo di veglia e di postura eretta.
Il punteggio DeMeester è risultato più elevato nei gruppi obesi ( 31.7 ) e sovrappeso ( 26 ) rispetto al gruppo normopeso ( 19.8 ) ( P<0.001 ).
Il tempo di esposizione acida è aumentato dal giorno 1 al giorno 2 solo nel gruppo obesi.
In conclusione, questo studio ha mostrato una relazione positiva tra indice di massa corporea e tempo di esposizione acida utilizzando misure del pH prolungate e continue.
Un tempo di esposizione acida anomalo è risultato più frequente nei pazienti obesi.
La variabilità nel tempo di esposizione acida è aumentata dal giorno 1 al giorno 2 in pazienti obesi, suggerendo l’uso di studi di pH più prolungati in questo sottogruppo di pazienti. ( Xagena_2009 )
Crowell MD et al, Am J Gastroenterol 2009; 104: 553-559
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