Tumore gastrico: uno stato negativo per Helicobacter pylori è associato a prognosi non-favorevole


Studi recenti hanno suggerito che l’infezione da Helicobacter pylori potrebbe essere collegata a una migliore prognosi nei pazienti con tumore gastrico, ma questa osservazione non è ancora stata confermata.

Ricercatori dell’Università di Siena hanno valutato l’associazione tra stato di Helicobacter pylori ed esito clinico in un’ampia coorte di pazienti.

Sono stati analizzati campioni congelati di mucosa gastrica non-neoplastica e siero ottenuti da 297 pazienti sottoposti a chirurgia per tumore gastrico primario tra il 1988 e il 2004.

Lo stato di Helicobacter pylori è stato definito con analisi di PCR ( polymerase chain reaction ) per il gene vacA nella mucosa gastrica e con saggi sierologici di Helicobacter pylori e anticorpi anti-CagA.

Per valutare le associazioni tra variabili clinico-patologiche ed esiti a lungo termine sono state effettuate analisi univariate e multivariate.

La positività per infezione da Helicobacter pylori è stata osservata in 256 dei 297 pazienti ( 86% ), mentre in 41 pazienti ( 14% ) sono risultati negativi sia la PCR per vacA sia gli esami sierologici.

Lo status negativo per Helicobacter pylori è risultato associato in modo significativo con la localizzazione nel cardia, con una classificazione avanzata pT, con chirurgia non-curativa e con un tasso inferiore di sopravvivenza a 5 anni dopo la resezione R0 ( 24% vs 57%; P<0.001 ).

L’analisi multivariata di sopravvivenza ha confermato che lo stato di Helicobacter pylori è un fattore prognostico significativo ( hazards ratio, HR=2.47; P=0.002 ).

L’influenza dello stato di Helicobacter pylori sulla sopravvivenza a lungo termine è stata osservata in pazienti con classificazioni pT precoci e avanzate.

In conclusione, lo stato negativo per H. pylori sembra essere un indicatore di prognosi non-favorevole nei pazienti con carcinoma gastrico ed è indipendente da altre ben note variabili prognostiche cliniche e patologiche. ( Xagena_2009 )

Marrelli D et al, Cancer 2009; 115: 2071-2080



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