Malattia di Crohn: la prognosi appare migliore rispetto a quanto in precedenza riportato


La maggior parte degli studi clinici riguardanti il decorso clinico della malattia di Crohn sono retrospettivi, o basati su gruppi di pazienti selezionati.

Lo scopo dei Ricercatori dell’Ulleval University Hospital di Oslo in Norvegia, è stato quello di valutare il decorso della malattia di Crohn in uno studio prospettico di follow-up, basato sulla popolazione, e quello di identificare i fattori di rischio prognostici per le complicanze sulla base delle informazioni ottenute al momento della diagnosi.

Nel periodo 1990-1994, sono stati reclutati 843 nuovi casi di malattia infiammatoria intestinale.
La coorte è stata tenuta sotto osservazione fino a 10 anni dopo la diagnosi.

Tra i 237 pazienti, classificati come malattia di Crohn, 197 hanno completato il follow-up di 10 anni; 18 sono morti.

La percentuale cumulativa di recidiva durante i primi 10 anni è stata del 90% e la probabilità cumulativa di subire un intervento chirurgico è stata del 37,9%.

I fattori di rischio indipendenti per il successivo ricorso alla chirurgia sono risultati: localizzazione a livello dell’ileo terminale ( p<0.001 ), restringimento ( p=0.004 ), penetrazione ( p<0.001 ) e l’età inferiore ai 40 anni ( p=0.03 ) al momento della diagnosi.

Il 53% ( n=105 ) dei pazienti ha sviluppato stenosi o penetrazione a 10 anni.

Il 4.4% dei pazienti era in remissione durante gli ultimi 5 anni di follow-up.

Lo studio ha mostrato che la prognosi della malattia di Crohn appare migliore rispetto a quanto precedentemente riportato.
La probabilità di intervento chirurgico è bassa, e meno pazienti di quanto atteso hanno sviluppato complicanze. Tuttavia, l’incidenza di recidive è risultata molto alta ( 90% ).( Xagena_2008 )

Solberg IC et al, Clin Gastroenterol Hepatol 2007; 5: 1430-1438



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