Le terapie antibiotiche ad ampio spettro possono danneggiare il microbiota e il sistema immunitario intestinale, aumentando il rischio di malattia e rendendo meno efficaci le terapie antitumorali
Ricercatori del Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia ( IEO ) ha scoperto che alcune terapie antibiotiche ad ampio spettro, come Vancomicina e Streptomicina, alterano sensibilmente le funzioni del sistema immunitario intestinale, aumentando il rischio di sviluppare malattie infiammatorie e diminuendo l’efficacia delle terapie antitumorali.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Microbiome.
Le conclusioni dello studio hanno un grande valore clinico per la prevenzione e la cura di malattie come le malattie infiammatorie croniche intestinali quali la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa, che, oltre ad avere di per sé un impatto negativo sulla qualità di vita, sono collegati ad un aumentato rischio individuale di sviluppare tumori del colon.
I dati epidemiologici hanno già evidenziato il legame fra l’uso di antibiotici ad ampio spettro e rischio aumentato di sviluppare funzioni aberranti del sistema immunitario.
In sintesi la terapia antibiotica infrange i meccanismi di compensazione fra microbiota e sistema immunitario, privando l’organismo delle più efficaci barriere naturali contro diverse patologie dell’apparato digerente, incluso il cancro al colon.
Gli antibiotici vengono utilizzati per combattere le infezioni batteriche; tuttavia la loro azione distruttiva non si limita esclusivamente ai batteri patogeni per cui sono destinati, ma si estende indiscriminatamente ai microbi buoni, fra cui quelli che risiedono nel nostro intestino e che formano il microbiota.
Danneggiando la biodiversità del microbiota, gli antibiotici compromettono l’omeostasi tra il microbiota e il sistema immunitario, diminuendo di fatto la capacità del colon di controllare stati infiammatori o di resistere all’invasione di nuovi batteri patogeni.
L’alterazione del microbiota ( disbiosi ) a opera degli antibiotici compromette infatti la normale funzionalità dei linfociti T nella mucosa intestinale e delle cellule iNKT ( Invariant Natural Killer T ), queste ultime particolarmente sensibili alla composizione del microbiota intestinale.
I ricercatori hanno scoperto che l’uso di Vancomicina e Streptomicina modifica il microbiota al punto da favorire l’aumento di microorganismi con caratteristiche pro-infiammatorie, compromettendo la corretta funzionalità del sistema immunitario.
L’uso di Metronidazolo, invece, ha mantenuto la capacità del sistema immunitario di controllare l’infiammazione intestinale favorendo l’espansione di specie microbiche con proprietà anti-infiammatorie, nonostante il suo uso abbia comunque alterato la composizione del microbiota intestinale.
Negli ultimi anni si è compreso che l’alterazione del microbiota intestinale a causa dell’utilizzo degli antibiotici rende le terapie antitumorali meno efficaci proprio perché indebolisce le funzioni del sistema immunitario, che sono invece fondamentali nel successo delle terapie oncologiche. ( Xagena_2021 )
Fonte: Istituto Europeo di Oncologia, 2021
Xagena_Medicina_2021