Profilassi intrapartum con antibiotici nelle donne ad alto rischio per la prevenzione neonatale della infezione da streptococco del gruppo B


Gli streptococchi del gruppo B sono la causa principale di infezioni batteriche neonatali pericolose per la vita nei Paesi sviluppati.
Il neonato viene inizialmente colonizzato durante il passaggio attraverso il canale del parto.
La colonizzazione vaginale materna è di solito asintomatica.

Per capire quanto sono sicure ed efficaci le strategie volte a prevenire una grave infezione neonatale da streptococchi del gruppo B è stata condotta una revisione della letteratura utilizzando la metodologia standard Prescrire.

In Francia, gli streptococchi del gruppo B sono presenti nella vagina di circa il 10-15% delle donne al termine della gravidanza.
La trasmissione madre-figlio può verificarsi durante la rottura delle membrane, o durante il parto.

Circa un terzo dei neonati nati da madri portatici di streptococchi del gruppo B sono colonizzati alla nascita.
La colonizzazione da streptococchi del gruppo B raramente altera la salute del neonato, ma, durante i primi 7 giorni di vita, circa il 3% dei bambini colonizzati sviluppa infezione grave a insorgenza precoce, in particolare meningite, che può essere fatale o lasciare postumi.

Le infezioni a esordio tardivo ( dopo 7 giorni di vita ) non sembrano essere collegate alla colonizzazione intrapartum.
Il rischio di infezione neonatale precoce da streptococchi del gruppo B aumenta in caso di parto pretermine, febbre materna durante il parto e rottura delle membrane più di 18 ore prima del parto.

Queste situazioni rappresentano dal 50% al 75% delle infezioni neonatali precoci da streptococchi del gruppo B.

Diversi studi randomizzati hanno mostrato che la profilassi antibiotica per via endovenosa nelle donne portatrici di streptococchi del gruppo B, fin dall'inizio del travaglio fino al parto, riduce il rischio di insorgenza precoce di infezione da streptococchi del gruppo B neonatale dal 4.7% allo 0.4% ( p=0.02 ).
Altre strategie antibiotiche sono meno ben considerate o sembrano essere meno efficaci.

La Penicillina G ( Benzilpenicillina ) è l'antibiotico di scelta, mentre la Penicillina A ( Ampicillina o Amoxicillina ) è un'alternativa.
In caso di allergia alla Penicillina, la Eritromicina o la Clindamicina sono in genere antibiotici attivi contro gli streptococchi del gruppo B e non comportano particolari rischi per il bambino.

Il rischio maggiore associato alla Penicillina, in particolare alle forme iniettabili, è una reazione anafilattica, che può avere conseguenze gravi per la madre e il bambino.
La frequenza stimata è di circa 5 casi ogni 10.000 trattamenti.

I possibili effetti negativi a lungo termine per l'esposizione agli antibiotici durante il parto non sono ben documentati nei bambini.
Non sono stati trovati studi randomizzati di screening vaginale standard per streptococchi del gruppo B tra le 35 e le 38 settimane di gestazione, o di PCR ( polymerase chain reaction ) rapida al momento del parto.

In uno studio retrospettivo condotto negli Stati Uniti, lo screening seguito da terapia antibiotica, in caso di risultati positivi, è stato associato a un minor rischio di infezione neonatale precoce, ma la metodologia non permette di trarre conclusioni certe.

Il rapporto rischio-beneficio non è stato determinato in termini di mortalità neonatale.

L'applicazione generalizzata delle linee guida di screening è coincisa con un calo dell'incidenza di infezioni neonatali precoci da streptococchi del gruppo B in diversi Paesi.

Nel Regno Unito, una terapia antibiotica sistematica è raccomandata in situazioni ad alto rischio, senza screening sistematico per gli streptococchi del gruppo B.

In pratica, la prima priorità è quella di individuare le situazioni in cui vi è un elevato rischio di infezione neonatale da streptococchi del gruppo B e di somministrare antibiotici durante il travaglio, dopo lo screening per la presenza di questi batteri, se possibile.

Al di fuori di queste situazioni, il rischio di una reazione anafilattica deve essere minimizzato scegliendo l'antibiotico per la profilassi in base alla storia di allergia materna, ed evitando la profilassi antibiotica del tutto se la madre ha una storia di anafilassi, qualunque sia la causa. ( Xagena_2011 )

Prescrire Int 2011; 20: 72-77

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