La vaginosi batterica deve essere gestita come un’infezione sessualmente trasmessa, ed anche i partner devono essere sottoposti a terapia


Lo studio StepUp ha dimostrato che trattando anche il partner si riduce drasticamente il rischio di recidiva della vaginosi batterica. Pertanto, la vaginosi batterica deve essere considerata come un’infezione sessualmente trasmessa.

La vaginosi batterica è la causa più comune di perdite vaginali tra le donne in età riproduttiva. Interessa circa 1 donna su 3 e si associa a un aumento del rischio di malattia infiammatoria pelvica, di problemi con la gravidanza e di contrarre altre infezioni sessualmente trasmesse. Fino al 60% delle donne trattate per vaginosi batterica va incontro a una recidiva entro 12 mesi.

La trasmissione sessuale dei batteri associati alla vaginosi batterica è nota: ci sono dati epidemiologici e microbiologici che mostrano che il periodo di incubazione è simile a quello di altre infezioni batteriche sessualmente trasmesse, che il rischio di vaginosi batterica aumenta quando si hanno rapporti sessuali con nuovi partner e che il rischio di recidiva è ridotto per le donne con un partner sessuale stabile.

Lo studio StepUp ha fornito indicazioni differenti rispetto agli studi precedenti. Nello studio, la terapia antimicrobica orale è stata associata a una terapia antimicrobica topica per aumentare le probabilità di eradicare i batteri che colonizzano il pene e l’uretra e che possono essere ri-trasmessi alla partner.

Lo studio è stato condotto in Australia, ed ha arruolato 164 donne con vaginosi batterica che avevano una relazione monogama con un partner maschile.
Nel gruppo di intervento, la donna ha ricevuto una terapia antimicrobica di prima linea ( Metronidazolo 400 mg per os BID ( due volte al giorno ) per 7 giorni oppure Clindamicina crema 2% intravaginale per 7 giorni o Metronidazolo gel 0,75% intravaginale per 5 giorni), e l’uomo è stato sottoposto a una terapia orale ( Metronidazolo 400 mg BID ) e una terapia topica ( Clindamicina crema 2% da applicare sulla cute del pene BID ) per 7 giorni.
Nel gruppo controllo, la donna ha ricevuto la terapia antimicrobica, mentre l’uomo non ha ricevuto nessun trattamento.

Lo studio è stato interrotto prematuramente, quando le prime 150 coppie hanno completato il follow-up di 12 settimane, perché è risultato evidente che trattare entrambi i partner presentava dei benefici: nel gruppo di intervento il 35% delle donne è andato incontro a recidiva contro il 63% delle donne nel gruppo controllo. ( Xagena_2025 )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2025

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