Donne con scompenso cardiaco in fase avanzata: l'ICD non riduce la mortalità


Numerosi studi clinici hanno stabilito un ruolo per i defibrillatori cardioverter impiantabili nella prevenzione della morte cardiaca improvvisa in pazienti con insufficienza cardiaca, tuttavia restano dubbi riguardo ai benefici clinici di queste terapie in differenti sottogruppi di pazienti.

Nello specifico, il ruolo del defibrillatore cardioverter impiantabile per la prevenzione primaria della morte cardiaca improvvisa nelle donne con scompenso cardiaco non è stata ben stabilita.

Un gruppo di Ricercatori del Providence Hospital Heart Institute a Southfield negli Stati Uniti, ha valutato se i defibrillatori impiantabili fossero in grado di ridurre la mortalità nelle donne con insufficienza cardiaca in fase avanzata.

Dei 2.619 lavori identificati, sono stati inclusi nella meta-analisi 5 studi per un totale di 934 donne.

I dati dei 5 studi clinici hanno mostrato una diminuzione non significativa dal punto di vista statistico nella mortalità per tutte le cause nelle donne con insufficienza cardiaca alle quali era stato impiantato un defibrillatore cardioverter ( hazard ratio, HR=1.01 ).

In conclusione, la terapia con defibrillatore cardioverter impiantabile per la prevenzione primaria della morte cardiaca improvvisa nelle donne, non riduce la mortalità per tutte le cause.
Sono necessari ulteriori studi per comprendere le ragioni di questo risultato e per definire la popolazione di donne che più di altre potrebbe trarre benefici dalla terapia con impianto di defibrillatore. ( Xagena_2009 )

Ghanbari H et al, Arch Intern Med 2009; 169:1500-1506



Link: MedicinaNews.it

Cardio2009