Sanguinamento vaginale in donne in postmenopausa: quale la prima indagine da effettuare?

Il sanguinamento vaginale (metrorragia) in postmenopausa indica generalmente la presenza di patologie uterine.
E' necessario ricorrere in prima istanza a metodiche invasive, come la biopsia endometriale o è possibile ottenere utili informazioni anche con metodiche non invasive?
Per rispondere a questo quesito è stata condotta una meta-analisi su 35 studi, che hanno coinvolto 5.892 donne in menopausa con sanguinamento vaginale.
Tutte le donne sono state sottoposte ad ecografia endovaginale per misurare lo spessore dell'endometrio prima di effettuare la biopsia uterina.
Uno spessore endometriale di 5 mm era considerato una soglia normale.
La specificità dell'esame è risultata maggiore per le malattie uterine che non per il cancro.
Il test è scarsamente specifico per le donne sottoposte a terapia ormonale sostitutiva, poiché nel 23% di queste lo spessore endometriale era superiore a 5 mm, in condizioni istologiche normali.
Gli Autori suggeriscono di impiegare l'ecografia endovaginale come primo accertamento nel sanguinamento vaginale delle donne in postmenopausa.
Nel caso in cui gli ultrasuoni dimostrano l'esistenza di uno spessore endometriale superiore ai 5 mm si può far ricorso alla biopsia endometriale.
(Jama 1998; 4;11)

[Keywords: metrorragie in postmenopausa, sanguinamento vaginale in postmenopausa, ecografia endovaginale, biopsia endometriale]