La trombofilia ereditaria può avere un ruolo nel fallimento della fecondazione in vitro


L'obiettivo di uno studio, eseguito da Ricercatori israeliani, è stato quello di verificare se la trombofilia ereditaria si manifestasse con maggiore prevalenza tra le donne con fallimento ricorrente del trasferimento dell'embrione fecondato in vitro.

Allo studio hanno preso parte 45 donne con una storia di 4 o più cicli falliti di fecondazione in vitro, che sono state poste a confronto con 44 donne apparentemente sane.

E' stato eseguito uno screening per la ricerca di mutazioni nel gene della protrombina, del fattore V di Leiden , della metilentetraidrofolato reduttasi ( MTHFR ), e di deficienza della proteina C, della proteina S, e dell'antitrombina III.

Dalle analisi è emerso che, ad esclusione dell'omozigosi per la metilentetraidrofolato reduttasi, l'incidenza di trombofilia nel gruppo delle donne con fallimenti della fecondazione in vitro è stata del 26.7% rispetto al 9.1% del gruppo controllo ( p = 0.003; odds ratio, OR = 2.9 ).

L'incidenza di trombofilia nelle donne con infertilità non spiegabile dopo essere state sottoposte a fecondazione in vitro è stata del 42.9% rispetto al 18.2% dei controlli ( p < 0.002 ).

Secondo gli Autori questi dati indicano che la trombofilia ereditaria può svolgere un ruolo di rilievo nell'eziologia dei ripetuti fallimenti della fecondazione in vitro, in modo particolare nel sottogruppo di donne con infertilità non spiegabile.( Xagena_2004 )

Azem F et al, Hum Reprod 2004; 19: 368-370



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