Ruolo della vitamina D nella memoria a breve termine: differenza tra le giovani donne e le donne in postmenopausa
Uno studio ha indagato, in una popolazione di donne sane, la relazione tra la memoria a breve termine e le caratteristiche nutrizionali, antropometriche e prestazionali, nonché se tali relazioni si modificassero in relazione all’età.
Lo studio è stato condotto su 45 donne sane in sovrappeso di cui 23 giovani, di età media 24.63 anni, e 22 donne in postmenopausa, di età media 53.30 anni.
Il campione è stato sottoposto a Digit Span test, misurazione non invasiva della pressione arteriosa, valutazione della composizione corporea, della fitness aerobica e delle abitudini alimentari.
I due gruppi non hanno presentato differenze né nei risultati del Digit Span test, né nel comportamento alimentare. Nella popolazione in postmenopausa i risultati del Digit Span test sono risultati correlati a peso, indice BMI, massa grassa, circonferenza vita ed introito giornaliero di vitamina D.
L’analisi di regressione lineare ha evidenziato che l’unica variabile predittiva del Digit Span test era la vitamina D. Nessuna correlazione tra il Digit Span e le variabili considerate è stata riscontrata nelle giovani donne.
In conclusione, nelle donne in postmenopausa, l’assunzione di adeguati livelli giornalieri di vitamina D non solo è protettiva per lo scheletro, ma anche per la memoria a breve termine.
Nelle giovani donne, invece, l’assunzione di vitamina D non è correlata a nessuno dei parametri indagati, suggerendo l’esistenza di diverse dinamiche fisiologiche prima della menopausa. ( Xagena_2010 )
Di Blasio A et al, Minerva Medica 2010;101: 295-303
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