Le complicanze della gravidanza non sono evitate dalla profilassi antitrombotica
La Nadroparina ( Seleparina ), un’ Eparina a basso peso molecolare, non previene le complicanze tardive in gravidanza in donne a rischio di recidiva di trombosi, secondo uno studio del Centro Emofilia e Trombosi di Milano.
Lo studio ha coinvolto 135 donne con una precedente storia di lieve pre-eclampsia ( pressione arteriosa superiore a 140/90 mmHg in due o più occasioni ); anemia emolitica, aumento degli enzimi epatici e sindrome da bassa conta piastrinica ( HELLP; emolisi concomitante, aspartato transaminasi sierica superiore a 70 UI/L, trombocitopenia ), morte fetale intrauterina, restrizione della crescita fetale, o distacco di placenta.
Tutte le donne erano entro la 12ª settimana di gestazione e sono state assegnate in modo casuale alla sola sorveglianza medica ( n=68 ) o a ricevere in aperto Nadroparina ( 300 UI al giorno mediante iniezioni sottocutanee; n=67 ).
Lo studio di superiorità, randomizzato a gruppi paralleli, è stato condotto nel periodo 2007-2010 in Italia; l’endpoint primario era rappresentato dal composito di complicanze della gravidanza avanzata.
Le complicazioni della gravidanza sono state definite come pre-eclampsia, eclampsia, sindrome HELLP, morte fetale intrauterina, restrizione alla crescita fetale ( peso alla nascita inferiore al 10° percentile per età gestazionale ), o distacco di placenta.
Lo studio è stato interrotto per futilità, al momento della prima analisi ad interim pianificata.
Delle 128 donne eventualmente disponibili per le analisi finali, 13 su 63 assegnate in modo casuale a ricevere Nadroparina ( 21% ) hanno raggiunto l'endpoint primario rispetto al 18% ( 12 su 65 ) che sono state sottoposte alla sola sorveglianza medica.
Tuttavia, la differenza di rischio assoluto di evento fra i bracci di trattamento non era statisticamente significativa.
La profilassi antitrombotica con Eparina a basso peso molecolare in aggiunta alla sorveglianza medica non è riuscita a diminuire il numero di complicanze della gravidanza avanzata rispetto alla sola sorveglianza medica.
La profilassi antitrombotica non dovrebbe essere somministrata per prevenire le recidive di complicanze della gravidanza mediate dalla placenta, e dovrebbe essere limitata a donne che hanno dimostrato di trarre un beneficio da questo intervento, come quelle con precedenti eventi tromboembolici e, forse, quelle con precedente distacco di placenta senza perdita del feto. ( Xagena_2012 )
Fonte: Blood, 2012
Link: MedicinaNews.it
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