Emorragia post-partum intrattabile: complicanze e fallimento dell’embolizzazione dell’arteria uterina
L’emorragia primaria post-partum è una causa maggiore di morbilità e mortalità materna nel mondo.
La maggior parte delle pazienti può essere gestita in modo conservativo, ma le pazienti con sanguinamento intrattabile richiedono un trattamento più aggressivo.
In questi casi è stato dimostrato che l’embolizzazione dell’arteria uterina è uno strumento utile per controllare l’emorragia primaria post-partum e i tassi di successo di questa tecnica sono superiori al 90% con solo complicazioni minori.
Un gruppo di Ricercatori olandesi ha studiato l’efficacia e le complicazioni dell’embolizzazione dell’arteria uterina in una serie di casi che ha coinvolto 11 pazienti sottoposte a tale trattamento per emorragia primaria post-partum intrattabile nel periodo 2004-2008.
È stata portata a termine una revisione dei risultati relativi a tutte le pazienti sottoposte a embolizzazione dell’arteria uterina per emorragia primaria post-partum intrattabile con particolare attenzione ai 2 casi che hanno presentato eventi avversi.
Le principali misure di esito erano efficacia, cause del fallimento dell’embolizzazione e complicazioni.
Nove delle 11 pazienti sono state trattate con successo con embolizzazione dell’arteria uterina.
Una paziente è stata sottoposta a isterectomia d’urgenza per sanguinamento intrattabile e in seguito ha sviluppato una fistola vescico-vaginale.
Un’altra paziente è andata incontro a un evento tromboembolico maggiore alla gamba destra per il quale è stata sottoposta a embolectomia e nonostante la fasciotomia anche a necrosectomia.
In conclusione, l’embolizzazione dell’arteria uterina è uno strumento da prendere in considerazione nella gestione della emorragia primaria post-partum e nella maggior parte dei casi può sostituire la chirurgia e dunque prevenire l’asportazione dell’utero.
Tuttavia, a causa dell’apporto di sangue all’utero da parte delle arterie ovariche o arterie aberranti, l’embolizzazione dell’arteria uterina può fallire nel controllo del sanguinamento.
Inoltre, possono presentarsi complicazioni gravi come un evento tromboembolico o una fistola vescico-vaginale.
Nello studio è stato presentato un caso di migrazione di un embolo dal sito di riembolizzazione nell’arteria femorale che ha richiesto intervento immediato per prevenire la perdita della parte inferiore della gamba.
Questa complicazione dimostra che le particelle di spugna di gelatina possono migrare dall’arteria iliaca interna a quella esterna. ( Xagena_2009 )
Maassen M S et al, BJOG 2009; 116: 55-61
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