Diagnosi di genotipo RhD fetale dal siero materno


Un gruppo di ricercatori dell’Università statunitense di Saint Louis, ha condotto uno studio di popolazione per valutare le caratteristiche associate a mortalità neonatale nei nati di peso inferiore a 1000 g.

Sono stati esaminati i certificati di nascita e di morte del Missouri dal 1989 al 1997, individuando 835 neonati di bassissimo peso deceduti entro il 28° giorno di vita, i quali sono stati messi a confronto con 907 neonati di bassissimo peso che invece erano vivi all’età di un anno.

Si è riscontrato che i neonati a maggior rischio di mortalità erano quelli nati nelle epoche gestazionali più precoci e quelli che presentavano anomalie congenite di grado severo.

Si sono inoltre identificati altri fattori di rischio di mortalità significativi, quali l’età materna ( <18 o >34 anni ), il parto per via vaginale, l’assistenza in centri ospedalieri non di terzo livello, le presentazioni anomale, il sesso maschile ed il basso peso rispetto all’epoca gestazionale.

Sono stati individuati anche fattori protettivi come la razza nera e la preeclampsia.

Questo studio è giunto alla conclusione che la mortalità neonatale nei nati di bassissimo peso si associa a vari fattori materni, neonatali ed ostetrici, alcuni dei quali sarebbero prevenibili. ( Xagena_2005 )

Bacak SJ et al, Am J Obstet Gynecol 2005; 192: 862-867

Fiorenza Lagona, Specialista in Ginecologia, Milano



MedicinaNews.it